Iniziano da oggi le audizioni nelle commissioni parlamentari sulle proposte di legge che mirano a far chiudere i negozi la domenica e i festivi

di Redazione - Continua il dibattito sui negozi chiusi la domenica e i festivi. La questione, oggetto di diverse proposte di legge, che ha acceso gli animi nei giorni scorsi, approda nelle commissioni parlamentari, con l'avvio delle audizioni alla Camera. Ad essere ascoltata sarà una platea varia di soggetti: a cominciare da Antitrust, Istat, Cnel sino alle imprese di commercio e artigianato e da istituzioni come l'Antitrust, l'Istat, il Cnel, sino alla Confcommercio, alla Confesercenti e Confindustria. Saranno ascoltati anche i rappresentanti della Gdo, dei centri commerciali, i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl, i Comuni (Anci), le associazioni di consumatori e i comitati della società civile.

Negozi chiusi la domenica: le proposte di legge

Le diverse proposte di legge mirano ad una stretta alle aperture domenicali e nei giorni festivi degli esercizi commerciali. La più restrittiva è quella depositata dal Consiglio regionale delle Marche che mette 'paletti' anche alle attività commerciali che somministrano alimenti e bevande, quindi anche bar e ristoranti, e che prevede l'obbligo della mezza giornata di chiusura infrasettimanale nonché la facoltà di apertura domenicale e festiva per un massimo di dodici giornate l'anno, escluse, comunque, le festività.

La proposta del M5S contempla invece turni a rotazione per l'apertura degli esercizi commerciali nelle domeniche e nei giorni festivi, secondo un Piano per la regolazione dei giorni di apertura adottato dalle Regioni d'intesa con gli enti locali e le organizzazioni di categoria, dei lavoratori e dei consumatori. Lasciando fuori comunque attività come alberghi, bar, ristoranti, giornalai, ecc. e, in ogni caso, i negozi nelle località turistiche e nelle città d'arte.

La proposta della Lega prevede un obbligo di 8 chiusure l'anno di cui 4 domeniche nel mese di dicembre e altre nel corso degli altri mesi. Ed esclude i piccoli negozi nelle località turistiche e nei comuni montani, oltre alle attività commerciali balneari e connesse.

Ad ampio raggio, invece, la proposta del Pd che prevede nessun limite agli orari di apertura e chiusura né alcun obbligo di chiusura domenicale e festiva a eccezione delle maggiori festività nazionali (Capodanno, 1° maggio, ecc.).

Infine la proposta di iniziativa popolare, presentata nell'ambito della campagna 'Liberaladomenica' restituisce di fatto alle Regioni la competenza a disciplinare gli orari degli esercizi commerciali e dei pubblici esercizi.

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