Va tagliato l'indennizzo riconosciuto ai genitori per l'errore del medico che si è configurato come una concausa determinante di un più grave stato di invalidità del figlio, aggiungendosi a una patologia genetica

di Valeria Zeppilli - Se il medico ha commesso errori durante il parto, ai genitori va riconosciuto un indennizzo per il danno subito che però deve essere ridotto se su di esso ha inciso anche una malattia genetica del neonato.

Con la sentenza numero 20829/2018 (qui sotto allegata), la Corte di cassazione ha infatti accolto il ricorso di una Asl avverso la sentenza con la quale a due genitori era stato riconosciuto il risarcimento integrale del danno per la cerebropatia riscontrata nel figlio nato da un parto caratterizzato da errori dei sanitari che se ne erano occupati.

Incidenza causale concorrente

Nel corso del giudizio era in particolare emerso che il piccolo, alla nascita, era già affetto da una patologia cerebrale, originata da un'ignota condizione primitiva e che è stata aggravata dalle scelte dei medici.

La condotta colposa dei sanitari che hanno assistito al parto deve quindi essere correttamente inquadrata come una concausa determinante di un più grave stato di invalidità, che non esclude la responsabilità di chi la ha tenuta ma determina una riduzione dell'ammontare risarcitorio.

La diminuzione del risarcimento

Ciò posto, ed essendoci quindi uno stato patologico pregresso del paziente non legato alla condotta colposa dei sanitari da un nesso di interdipendenza causale, lo stesso assume rilievo solo sul piano della delimitazione del danno risarcibile mediante valutazione equitativa ex art. 1226 del codice civile. Per la Corte, l'idoneo criterio da utilizzare a tal fine deve essere individuato dal giudice del merito, il quale deve procedervi senza omettere di dare una congrua motivazione.

Corte di cassazione testo sentenza numero 20829/2018
Valeria Zeppilli

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