La Corte d'Appello di Milano ha accolto la richiesta del compagno di un uomo morto quando non era ancora stata varata la legge sulle unioni civili
di Redazione - Pensione di reversibilità anche al partner di fatto, in assenza di unione civile. Così ha deciso la Corte d'Appello di Milano, sezione lavoro, accogliendo la richiesta del milanese Ettore Zanola, che ha vissuto per oltre 40 anni con Rolando Borsato, morto nel giugno 2015 quando ancora non era stata varata la legge sulle unioni civili.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, i giudici hanno imposto alla Cassa di previdenza degli architetti (ordine cu era iscritto Borsato) di pagare gli assegni di reversibilità sinora negati.

Per Maria Grazia Sangalli ed Emiliano Ganzarolli, i legali che hanno assistito Zanola, insieme ai colleghi dell'associazione Rete Lenford Avvocatura per i diritti Lgbti, si tratta della "prima volta che la reversibilità viene riconosciuta al partner di fatto: la Cassazione l'ha più volte negata ai conviventi eterosessuali perché possono scegliere di sposarsi, mentre le coppie dello stesso sesso fino a due anni fa non avevano modo di regolare la loro unione". È possibile, proseguono, "perché esiste il diritto inalienabile delle persone omosessuali alla vita familiare, anche prima della Legge Cirinnà, come sancito dalla sentenza 138/2010 della Corte costituzionale".

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Foto: 123rf.com
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