Un emendamento alla manovra prevede l'applicazione del rito sommario a tutte le cause di competenza del giudice unico. Ma i civilisti esprimono forte contrarietà

di Marina Crisafi - Basta con i processi civili interminabili, arriva il rito sommario per tutte le cause di competenza del giudice unico. È quanto prevede un emendamento alla manovra, di fonte parlamentare, che secondo quanto riporta il Sole24Ore, avrebbe già ricevuto l'appoggio del ministero della Giustizia e di palazzo Chigi.

Riforma giustizia: rito sommario per tutte le cause del giudice unico

In pratica, l'emendamento estende il rito sommario di cognizione a tutte le cause di competenza del giudice unico, che sarebbero la stragrande maggioranza, con il fine di tagliarne drasticamente i tempi. L'obiettivo è di abbattere il tempo necessario per una causa del 60%, con la conseguenza di far passare il paese, nella classifica Doing Business sui termini di durata dei giudizi, dalla 111esima alla 42esima posizione.

Se l'emendamento dovesse essere approvato, il rito ordinario di cognizione diventerebbe l'eccezione, rimanendo soltanto per le cause collegiali.

Ciò del resto è quanto previsto dal disegno di legge di riforma della giustizia, tuttora all'esame del Senato.

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Rito sommario tout court: i civilisti dicono no

Ma a controbattere all'emendamento ci sono i civilisti che esprimono ferma contrarietà all'applicazione del rito sommario per tutti i giudizi di competenza del giudice unico. "Ci auguriamo vivamente - afferma infatti la presidente dell'Unione nazionale Camere civili, Laura Jannotta - che tale emendamento non venga portato avanti ed esprimiamo tutta la nostra contrarietà all'applicazione del rito sommario tout court ad ogni causa civile di competenza del giudice unico, contrarietà già espressa e motivata con le osservazioni e gli emendamenti proposti insieme al Cnf e all'Ocf in sede di Commissione Giustizia del Senato".

Se la notizia fosse confermata, continua la nota, l'Uncc esprime "la propria ferma opposizione al metodo adottato, dove i pareri chiesti e dati dall'Avvocatura non vengono, alla fine, presi in alcuna considerazione. E invita il Ministero della Giustizia ed il Governo a riflettere e rivedere la propria posizione in merito al probabile emendamento, che non porterebbe ad alcun taglio dei tempi per il processo civile".


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