Ma se schiacci l'acceleratore per arrivare al più vicino autogrill potrebbe scattare lo stato di necessità

di Lucia Izzo - Quando la natura chiama... l'automobilista farebbe meglio a non rispondere, o almeno non fermandosi sulla piazzola di sosta in autostrada. Questa "abitudine" non è più perseguibile penalmente grazie all'intervento dell'intervento normativo che ha depenalizzato circa 40 reati, lasciando tuttavia salva la possibilità di una sanzione amministrativa (per approfondimenti leggi: "Depenalizzazione: dal 6 febbraio addio definitivo a 40 reati" e anche "Depenalizzazione: ecco la lista completa dei 41 reati cancellati"). 

La sanzione è la stessa prevista, ad esempio, per chi gira poco o nulla vestito, oppure si dedica all'abbronzatura nudista in aree dove ciò non è consentito, in sostanza quando si travalicano le regole del buon costume e della pubblica decenza. Per la legge, chiunque, in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 10.000.


Ne sa qualcosa l'automobilista di Capracotta di recente beccato a fare pipì in autostrada, comportamento che gli è costato ben 3.300 euro di multa

Decidere di "trattenersi" accelerando a manetta per raggiungere la prima area di sosta disponibile non è certo una soluzione: qui la multa potrebbe arrivare per eccesso di velocità!

Tuttavia, in tale condotta c'è una via d'uscita: il giudice, infatti, potrebbe anche "graziare" il trasgressore se l'infrazione è giustificata da uno stato di necessità, ad esempio se è messa in pericolo la salute dell'automobilista. 

Sulla base di questo principio il Giudice di pace di Mezzolombardo (TN) ha annullato la sanzione pari a 821 euro (e 10 punti in meno sulla patente) nei confronti di un automobilista che aveva di molto superato i limiti di velocità in autostrada.

L'uomo, ricorso all'autorità giudiziaria, aveva spiegato di aver violato i limiti per cercare al più presto un Autogrill dove urinare poichè diabetico, patologia che rende necessario fare pipì più volte al giorno,

In effetti, la consulenza tecnica espletata chiarisce che il ricorrente si trovava in "uno stato di bisogno impellente di urinare in un contesto di stato confusionale" tale da indurlo "a cercare il più velocemente possibile una piazzola di sosta con toilette". 

Ne consegue che il ricorrente, si legge nella sentenza, caduto in un "probabile stato confusionale", abbia ritenuto sussistere uno stato di grave necessità di tutela della propria salute fisica, non altrimenti evitabile rientrando nello stato di necessità putativo.


Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: