di Gabriella Lax - Autovelox ed etilometro sono sistemi di rilevazione assolutamente inefficaci ed inutili. Manipolati addirittura. A questa conclusione, grazie ai suoi approfonditi studi della materia, è arrivato Giorgio Marcon, creatore ed inventore di sistemi di sicurezza in prevenzione su strada e sul lavoro, membro del "Coordinamento nazionale per la sicurezza", consulente tecnico dell'Unione Nazionale consumatori e di molti studi legali.
Etilometri, autovelox, photored, telelaser, l'esperto trevigiano, noto per le sue battaglie contro tali sistemi, è riuscito a scovare i limiti costruttivi di ogni apparecchiatura nascosti attraverso la manipolazione del software che li gestisce.
"L'etilometro - chiarisce, infatti, Marcon - non ha nemmeno l'omologazione. La chiamano omologazione ma in realtà è un decreto dirigenziale. Stiamo lavorando con la politica ed i parlamentari. Il ministero non risponde, nemmeno ai magistrati: quando viene richiesta la documentazione oppone violazione della privacy e diritto industriale. Ho tutto l'elenco dei documenti da depositare ma non lo fanno perchè se dovessero farlo, non passerebbero la prova. Loro utilizzano delle apparecchiature che non corrispondono nemmeno ai decreti attuativi e noi dovremmo accettare tutto questo ed essere anche condannati?".
Secondo Marcon "queste apparecchiature non hanno mai ottenuto l'omologazione". "Per me che faccio questi lavori di collaudo per verificare gli errori - spiega - basterebbe guardare la documentazione per non passare nemmeno il primo grado". E quello che è emerso "lo sapevo già dal 1990 - rivela il tecnico - anche se è sempre mancata una verifica tecnica di quella che era la realtà dello strumento".
L'accanimento contro questa sorta di grandi truffe nasce dal fatto che "finchè tali strumenti - sottolinea Marcon - venivano utilizzati (come nel caso dell'autovelox ed altre apparecchiature ndr) per scopi di prevenzione allora poteva anche andare bene che le apparecchiature non fossero correttamente funzionanti. Ma quando vengono usate per scopi medico legali, come sottolineo nelle mie relazioni, non mi va più bene".
Ma da cosa partono queste sperimentazioni? "Sono un inventore ed un creatore di sistemi di sicurezza - prosegue il perito - In queste mie ricerche ho verificato che ciò che veniva venduto, in alcuni casi, era artefatto per dimostrare una falsa verità, per un business economico". Da qui la decisione di intervenire. "Serve un sistema per interrompere il business delle lobby, delle case farmaceutiche" con un'alternativa "che dia risultati certi e reali".
Marcon racconta di accordi tra le "case costruttrici di automobili e le società che costruiscono queste apparecchiature. Si soffia e, in caso di presenza di alcol, la macchina ha un dispositivo che non la fa partire. Allora potrebbero restar ferme il 90% delle automobili - spiega - come dimostro nelle mie relazioni ci sono troppi elementi che vanno ad interferire con l'etilometro".
Verifiche che sono iniziate tanti anni fa per Marcon, a partire dalle campagne di prevenzione sul "bere consapevole".
"Purtroppo il problema è che avere dalle forze dell'ordine un etilometro non è facile. Sono riuscito ad ottenerlo da un ente pubblico col quale ho collaborato per un progetto sulla sicurezza. E così ho ricevuto due etilometri appena tarati e da li è venuto fuori l'oggetto del mio studio".
I risultati? "Il sistema è taroccabile e taroccato - prosegue - da lì abbiamo fatto le prove scientifiche con etilometri e con più soggetti, esami del sangue, ed è venuta fuori questa 'ciofeca' truffaldina". L'ultima corposa relazione del tecnico racconta degli elementi che possono alterare lo strumento. "Soprattutto per il software dell'etilometro che non è regolare rispetto alle previsioni della normativa europea - chiarisce Marcon - in America l'ultima perizia fatta è di 870 pagine dove sono stati identificati 24.900 errori".
Errori su errori per l'etilometro che "ha dimostrato di fornire risultati empirici abnormi, incoerenti con quelli relativi all'esame del sangue. In particolare, persone risultate positive con poca assunzione di alcool e nel loro sangue non ne esiste traccia. La mutazione continua degli enzimi e delle reazioni chimiche è enorme, la cosa importante è che l'assorbimento dell'alcol all'interno del nostro sangue impiega dall'ora (qualora beviamo poco) fino alle 8 ore". Il punto è che "Il decreto ministeriale dice che le due prove sull'alcol devono essere comparate ed il risultato deve essere uguale. Vuol dire che in quel momento si è raggiunto l'apice della cinetica di esaurimento. In realtà perchè hanno messo il tempo di 20 minuti? Per il semplice motivo che non possono aspettare le due ore necessarie. Ed è così allora fregano due volte i cittadini".
Sull'autovelox è la stessa identica cosa. "Se io le mostro un risultato dell'autovelox lei quale comparazione ha per verificare che quel risultato sia corretto? L'apparecchiatura non viene tarata in conformità alla metrologia forense; non viene tarata in loco. Le apparecchiature vanno confrontate; se non le metti a confronto con altre, vuol dire che quella misura non è legale, non essendo un risultato legale come si fa a sanzionare? Per questo parlo di una truffa. Nelle prove che abbiamo fatto abbiamo messo a confronto tre autovelox e si è visto che un'ambulanza che è passata a 120 km all'ora non è stata rilevata. Ciò vuol dire che le apparecchiature possono avere una percentuale di rilievo fino ai 90 km all'ora. Per velocità superiori è come la roulette russa, un terno al lotto". Immaginarsi poi con i tutor mobili che cosa succede se non si tiene conto di tutti i campi elettromagnetici che ci sono. Un'infinità di variabili dunque. "Se lo vogliamo utilizzare come prevenzione va bene - chiude Marcon - ne discutiamo, però se si usa per sanzionare significa che siamo davvero fuori dal punto di vista legale".
Presto, annuncia, sarà presentato un nuovo progetto di prevenzione per le malattie e perchè i cittadini abbiano, anche nei confronti di strumenti come l'etilometro, una tutela personale.