Approvato emendamento che cancella ogni riferimento in materia nel ddl povertà

di Marina Crisafi - Non ci sarà nessun intervento sulle pensioni di reversibilità né, in generale, sulle prestazioni di natura previdenziale. Il Governo, infatti, come riportato nella nota ufficiale pubblicata sul sito del ministero del Lavoro, ha predisposto uno specifico emendamento al ddl povertà, ora all'esame delle commissioni riunite lavoro e affari sociali della Camera.

L'emendamento che verrà presentato "non appena saranno aperti i termini relativi, e quindi dopo la conclusione del ciclo di audizioni sul provvedimento - si legge nella nota - propone, infatti, la soppressione del riferimento alla razionalizzazione 'di altre prestazioni anche di natura previdenziale, sottoposte alla prova dei mezzi'.

Si esclude, in tal modo e in maniera assoluta, qualsiasi tipo di intervento su prestazioni quali le pensioni di reversibilità e le integrazioni al minimo.

Plauso da parte dei sindacati e soprattutto dello Spi-Cgil, primo a lanciare l'allarme a suo tempo, che in un comunicato a firma del segretario generale Ivan Pedretti si dichiara soddisfatto del "dietrofront del governo sulle pensioni di reversibilità". Per "due mesi abbiamo chiesto lo stralcio di quella norma e per due mesi ci è stato ripetuto che ci stavamo sbagliando. Evidentemente non era così". Ora, prosegue Pedretti "aspettiamo di leggere il testo dell'emendamento e seguiremo tutto l'iter di approvazione della legge. Solo alla fine potremo dire che le pensioni di reversibilità sono salve".


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