Scintille alla buvette dopo che la società di gestione ha emanato un'apposita direttiva per far guerra ai "portoghesi"

di Marina Crisafi - Anche gli onorevoli pagano. O meglio dovrebbero. Perché sarà per mera distrazione, semplice dimenticanza, o condotta intenzionale fatto sta che in molti consumano direttamente al banco e se la cavano con un "segna che poi passo" senza fare gli scontrini. Questo fino a qualche giorno fa perché d'ora in poi alla buvette, il celebre bar dei parlamentari con affaccio sul "transatlantico", ci saranno i controllori.

Le troppe consumazioni non pagate e il "buco" di bilancio che evidenzia un calo di entrate di ben il 30% hanno spinto la ditta esterna, che da agosto scorso gestisce il bar di Montecitorio, la Compass Group, ad introdurre un servizio per accertare che i deputati saldino il conto.

Un vero e proprio team di controllori discreti ma severi, reclutati tra gli ex dipendenti della Camera, che avranno il compito di osservare e se del caso intervenire per chiedere agli onorevoli l'esibizione della ricevute fiscale o dello scontrino.

Agli stessi dipendenti della ditta inoltre è stato ordinato di servire i clienti solo dopo che hanno mostrato lo scontrino.

Una linea dura che ha scatenato la protesta di Velina Rossa, il foglio del decano della stampa parlamentare Pasquale Laurito, che arriva a parlare di "SS dello scontrino" e che non è stata proprio apprezzata dagli stessi deputati. Se qualcuno infatti l'ha presa con filosofia, qualcun altro si è sentito offeso e c'è infine chi ha fatto notare che quando c'è confusione non è possibile fare code chilometriche alla cassa.

Ma la Compass Group ha pensato anche a questo: quando c'è il pienone saranno attive due casse. Quindi, niente scuse.


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