Di Laura Tirloni - Ci si sposa 'finché morte non ci separi', ma poi, si sa, non sempre i matrimoni durano tutta una vita e, stando alle conclusioni di uno studio della University of Michigan Institute for Social Research, a portarli al capolinea del divorzio sarebbe spesso un periodo di grave malattia della moglie. Lo stesso discorso non sembra valere al contrario, cioè se ad ammalarsi è il marito. Questo perché i ruoli associati al genere sessuale e le relative aspettative sociali fanno sì che per gli uomini sia più difficile dedicarsi ad assistere la compagna malata, spingendo di conseguenza le donne a cercare supporto presso la famiglia d'origine o gli amici, anziché fare affidamento sul partner, all'interno della relazione matrimoniale. Per fattori legati all'educazione e per caratteristiche connaturate, le donne risultano infatti più generose, maggiormente in grado di farsi carico degli altri, di accudirli, talvolta anche a costo di rinunciare ai propri spazi personali. Cosa che anche la maggiorparte degli uomini sono in grado di fare, ovviamente, ma con più difficoltà e resistenze.
Lo studio si è basato sulle informazioni relative a un nutrito campione di ben 2.717 matrimoni, riguardanti coppie di mezz'età, seguite nel corso di 20 anni, registrando così che un terzo delle relazioni era naufragato in seguito alla comparsa di una grave malattia della moglie (malattie cardiache, tumorali, respiratorie, ictus ecc). Bisogna anche aggiungere che lo stress conseguente a un divorzio, può incidere negativamente sulle già precarie condizioni psico-fisiche di una persona malata, aggravandone ulteriormente lo stato di salute.
Potrebbe quindi risultare utile, in questi casi, offrire servizi psico-educativi e di supporto ai mariti coinvolti nella malattia della partner, accompagnarli in questa difficile fase di vita, per ridurre e prevenire l'incidenza di divorzi in tarda età. In caso di separazione avvenuta, potrebbe rivelarsi opportuno offrire un supporto mirato alla parte più debole della coppia, quella doppiamente colpita, da un lato dalla malattia fisica, dall'altro, dall'abbandono del consorte.