Per la Cassazione, il marito in cassa integrazione deve versare il mantenimento in favore della moglie disoccupata
Avv. Barbara Pirelli - "Il matrimonio c'insegna molte cose. Soprattutto che potevamo farne a meno." Che dire, ha avuto ragione Roberto Gervaso nel dirlo, forse perché molti si pentono amaramente di essersi sposati specie quando si trovano a dover fare i conti in tribunale.

Con una separazione il bilancio non è mai positivo e se anche si crede di essersi liberati dall'altro, ormai divenuto un nemico, le perdite in termini emotivi ed economici continuano ad essere tante.

Tra i coniugi, però, quello che ne esce più volte sconfitto e' il marito che tra il mantenimento in favore dei figli e della moglie si rischia di ritrovarsi in tasca solo pochi spiccioli per sbarcare il lunario.

E può anche accadere che un marito in cassa integrazione debba continuare a versare l'assegno di mantenimento in favore della moglie disoccupata. Questo è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione ,con l'ordinanza n. 2537 del 5 febbraio 2014, stabilendo che l'ex marito anche se cassaintegrato non può sottrarsi all'obbligo di mantenimento in favore della moglie senza redditi. E' stata dunque, accolta la richiesta della moglie ed il marito si è visto costretto a versare, a titolo di assegno di mantenimento, la somma di euro 150,00 mensili.

La Corte di Cassazione ha basato il proprio convincimento non solo sul fatto che la moglie, anche per le condizioni di salute ,avesse qualche difficoltà a reperire un lavoro ma ha considerato anche un'altra circostanza e cioè l'uomo anche se cassintegrato aveva comunque acquistato un 'automobile di lusso modello BMW ; questa circostanza ha fatto presumere che l'uomo avesse comunque dei redditi occulti tali da consentirgli un diverso tenore di vita da quello dichiarato.

Quindi, tutte le volte il giudice nel calcolare l'importo da corrispondere all'altro coniuge a titolo di mantenimento deve non solo valutare il tenore di vita goduto durante il matrimonio ma deve tenere conto anche di altre circostanze; come e' accaduto in questo caso, la cassa integrazione del marito non è stato un limite al mantenimento della moglie perché la stessa e' riuscita a dimostrare che il marito aveva comunque acquistato un bene superfluo come un automobile di lusso sicuramente grazie a redditi non dichiarati.

In conclusione, anche con un contributo minimo, l'uomo e' stato obbligato a mantenere l'ex moglie.

Barbara PirelliAvv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto - profilo e articoli
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