Nell'arco di tre anni possibilità di stabilizzazione nelle attuali funzioni di tutta la magistratura onoraria in servizio, secondo un procedimento ben preciso

Magistrati onorari, l'incontro con la ministra Cartabia

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Si cercano risposte da dare ai magistrati onorari. Le preoccupazioni erano nate dal fatto che sostanzialmente nel Ddl bilancio non c'erano i fondi per dare risposte che si aspettano da anni. Lo spiraglio inatteso arriva invece dopo l'incontro di ieri tra la ministra della Giustizia, Marta Cartabia e Stefania Cacciola, Monica Cavassa e Massimo Libri, già componenti - per la magistratura onoraria - della commissione ministeriale di riforma, presieduta da Claudio Castelli, come riportato sul sito del ministero. L'appuntamento è servito a fare chiarezza sulle linee principali di intervento a cui si sta lavorando, alla luce delle indicazioni della Commissione europea, che ha aperto sul punto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia.

Magistrati onorari, le due linee di intervento

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Al vaglio in questo momento, come testimoniano le parole della guardasigilli, ci sono due linee di intervento. Da un lato la possibilità di stabilizzazione nelle attuali funzioni di tutta la magistratura onoraria in servizio, secondo un procedimento da completare nell'arco di tre anni, in base all'anzianità di incarico. Stabilizzazione che avverrà previa verifica - in ossequio all'art. 97 della Costituzione - tramite prove con modalità in via di definizione, «volte a valorizzare le esperienze pregresse e tenendo conto delle procedure di conferma già esistenti». La seconda modalità offerta ai magistrati onorari in servizio, in alternativa alla stabilizzazione, è un'indennità forfettaria «calibrata sulla base degli anni di servizio maturati».

Magistrati onorari, il trattamento economico

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Sul tavolo delle proposte e della discussione non si poteva prescindere dal trattamento economico, è attualmente oggetto di ulteriori interlocuzioni tra il Ministero della Giustizia e il Ministero dell'economia e delle finanze per arrivare «ad un risultato corrispondente alle indicazioni fornite dalla commissione ministeriale. Le novità saranno introdotte come emendamento governativo al prossimo disegno di legge Bilancio - da sottoporre al dibattito parlamentare - così da assicurare risposte definitive alla categoria entro il 31 dicembre 2021».


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