Giudici in protesta. Oltre al rischio della perdita del lavoro, la necessità di esibire il certificato verde potrebbe ulteriormente rallentare i processi

Green pass e giustizia

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Andamento della giustizia ancora col freno a mano tirato e giudici onorari che, addirittura, rischiano il posto di lavoro. Queste sono le conseguenze dell'adozione del green pass nel settore. Un'adozione che però riguarda personale amministrativo e i magistrati, compresi quelli onorari, per l'accesso agli uffici giudiziari. Invece, «al fine di consentire il pieno svolgimento dei procedimenti, l'obbligo non si estende ad avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all'amministrazione della Giustizia, testimoni e parti del processo».

Green pass, magistrati onorari: «Per noi è una doppia beffa»

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Sui fatti intervengono con un comunicato unitario le rappresentanze dei magistrati onorari: «Per i magistrati onorari l'ennesima doppia beffa. Sono gli unici lavoratori per i quali è previsto il licenziamento se privi di green pass, effetto discriminatorio (tale termine è quello usato dalla Commissione Eu nella lettera di messa in mora all'Italia) rispetto al magistrato professionale comparabile, non esistendo ancora una norma che preveda anche per questi lavoratori la graduazione delle sanzioni disciplinari - e non è tutto poiché - Laddove, anche muniti di green pass, risultino positivi perché esposti al contatto quotidiano con l'utenza negli Uffici giudiziari, sono costretti a rimanere in quarantena senza alcun ristoro economico, non così per dipendenti e magistrati professionali. È l'ennesima conseguenza aberrante dello status riservatoci da anni, in attesa perenne della giusta riforma che non arriva mai. Quanto mai urgente è il deposito del maxi emendamento governativo al testo di riforma della Magistratura onoraria presso la commissione giustizia», conclude la nota dei giudici onorari.

Movimento forense: «Si rischiano nuovi rallentamenti»

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Sulla questione è intervenuto anche il Movimento forense secondo cui è importante che «l'applicazione della suddetta nuova disciplina non gravi ulteriormente sulla (già contratta) operatività degli uffici giudiziari, con il rischio di accentuare il rallentamento dei processi e rendere ancora più difficoltoso l'accesso alle cancellerie» Occorre, si legge in una nota, «salvaguardare anche il diritto di difesa dei cittadini, che può avere adeguata espressione unicamente con la piena fruizione di tutti gli strumenti processuali -non soltanto telematici, ma anche in presenza - senza che ritardi e inefficienze finiscano con il rappresentare l'ennesimo indebito ostacolo all'esercizio dell'attività forense».

Da qui la necessità che il "Sistema Giustizia" - avvocatura, magistratura e personale amministrativo, si muovano insieme «affinché il giusto processo, nei suoi caratteri di matrice costituzionale, non debba paradossalmente risentire dei possibili effetti distorti di una normativa transitoria tesa invece, nello spirito del legislatore, a garantire la collettività».


Foto: 123rf.com
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