Il Rapporto Svimez 2011 fornisce una fotografia puntuale della drammatica situazione italiana. Nonostante il periodo di profonda recessione sia alle spalle, il Bel Paese stenta a "decollare", rivelando "eterne" ed estreme contraddizioni che acuiscono, ancor di più, il disagio sociale degli ultimi anni. E' il mondo del lavoro a creare apprensione. I dati forniti contenuti nel Rapporto Svimez 2011 (che sarà pubblicato nella sua interezza nel prossimo settembre), lasciano poco spazio a dubbi di sorta: il principale problema è, e rimane, la disoccupazione dilagante. E' il Sud, in particolare, ad essere colpito da questa pericolosa "piaga": il tasso di disoccupazione nel 2010 è salito di oltre un punto percentuale rispetto all'anno precedente, attestandosi al 13,4%. Il doppio rispetto alle altre zone d'Italia (al Centro- Nord è del 6,4%, comunque in progressiva ascesa). Al Sud una persona su quattro non ha lavoro e/o ha smesso di cercare occupazione. Calano drasticamente gli occupati in tutto il territorio nazionale: meno 553 mila posti rispetto al 2008! Il tasso di occupazione scende a livelli record: al Sud è solo il 43,9% della popolazione attiva a lavorare, al Nord il 64%. Il Rapporto Svimez 2011 pone alla ribalta, inoltre, la drammatica "questione giovanile" nel Sud Italia.
Secondo i dati forniti, infatti, due giovani su tre sono senza lavoro! Non va meglio per i laureati e, a dir la verità, neanche per le donne: solo una su cinque è occupata. «La questione generazionale - sottolinea la Svimez- diventa quindi emergenza e allarme sociale nel Mezzogiorno».

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