Il Garante per la protezione dei dati personali (comunicato n. 311/2008) ha resto noto di aver autorizzato una Struttura Sanitaria ad usare le impronte digitali per l'accesso dei dipendenti alle aree riservate ed esposte a rischio. Il Garante, che ha limitato l'uso delle impronte digitali all'autenticazione di accesso ai servizi informatici e alle aree riservate, ha precisato che tale misura tende a garantire maggiormente la sicurezza in ambienti come gli Ospedali dove la tutela della privacy richiede una maggiore tutela. L'Autorità Garante ha spiegato che con la lettura delle impronte digitali, l'azienda intende garantire l'identificazione certa e univoca degli operatori che accedono ai sistemi informativi e ai database aziendali, nonché l'incolumità dei lavoratori e delle persone che affluiscono nelle aree a rischio. Infine, per quanto attiene il periodo di conservazione dei dati, il Garante ha precisato che i dati dei log di accesso alle diverse applicazioni aziendali potranno essere conservati al massimo sei mesi per l'accertamento di eventuali violazioni e usi impropri dei sistemi informativi mentre i dati dei log relativi agli orari d'ingresso alle aree riservate potranno essere conservati per una durata non superiore a dieci giorni, tempo sufficiente per accertare eventuali accessi indebiti.

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