Il Consiglio del Notariato fa un bilancio sulla legge "Dopo di noi" e avanza le proprie proposte di modifica

di Gabriella Lax - Eliminazione del divieto dei patti successori e maggiore chiarezza sulle imposte dirette: queste le proposte che vengono dal Notariato e dalle associazioni per un tavolo di lavoro che migliori la legge "Dopo di noi".

"Dopo di noi", il bilancio a quasi due anni dalla legge

Se ne è discusso, come riporta il sito del notariato, qualche giorno fa a Roma, nel corso dell'incontro pubblico organizzato dal Consiglio Nazionale del Notariato, insieme alle associazioni per la tutela e i diritti delle persone con disabilità e alle associazioni dei consumatori.

L'evento è servito, a quasi due anni dall'entrata in vigore, a fare un bilancio sulla legge sul "Dopo di noi" dunque ad «analizzare pregi e criticità della legge e segnalare una serie di proposte migliorative dell'impianto legislativo a vantaggio delle famiglie con disabili gravi».

Dal confronto è emerso che istituti come trust, vincoli di destinazione ex art 2465-ter, contratto di affidamento fiduciario, cozzano con problemi di natura ereditaria, come le eventuali lesioni della quota riservata ai legittimari. Da qui la necessità di una riforma sistematica della disciplina ereditaria e, intano, l'introduzione del patto successorio rinunciativo (già in uso nel diritto tedesco, svizzero, francese e austriaco) per dare la possibilità ai legittimari di rinunciare a diritti che deriverebbero loro da una successione non ancora aperta.

"Dopo di noi", le criticità

Le problematiche si riferiscono ai patrimoni di modesta entità poichè il Testo Unico sulle donazioni e successioni aveva già stabilito per i disabili gravi una franchigia di 1.500.000 euro indipendentemente dal grado di parentela e affinità. Ne risulta un complicato regime fiscale

relativo alle imposte dirette. «Con la finanziaria 2007 - si legge sul sito - si è stabilito che il Trust è soggetto passivo Ires (imposta sul reddito delle società) con tutto ciò che questo comporta dunque necessità del supporto di un consulente, non applicabilità della disciplina della cedolare secca sugli immobili in affitto, dubbi sull'applicabilità del regime del prezzo valore per eventuali ulteriori acquisti di immobili, dubbi sull'applicabilità delle agevolazioni prima casa per citarne alcuni».

Per avere le agevolazioni ed esenzioni fiscali servirebbe un ampliamento della platea dei beneficiari che includerebbe non solo i disabili gravi, ma anche quelli non gravi, gli anziani non autosufficienti e altri istituti giuridici che mirano ad assicurare cura, assistenza e protezione ai disabili. Infine, potrebbe servire formulare una normativa per il "contratto di affidamento fiduciario" che potrebbe diventare il trust italiano.


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