Il Codacons ha preparato un esposto a 104 procure della Repubblica di tutta Italia. Intanto la criptovaluta è in caduta libera e si invoca la regolamentazione

di Marina Crisafi - Esposto a 104 procure della Repubblica di tutta Italia. È quanto sta preparando il Codacons "considerati i rischi di una maxi truffa aggravata a danno della collettività insita nei bitcoin e le possibili finalità illecite della nuova valuta". L'iniziativa, annuncia l'associazione dei consumatori in una nota, è tesa a "chiedere alla magistratura di aprire indagini sul territorio di propria competenza alla luce di una serie di possibili reati come quello di truffa aggravata e manovre speculative".

Bitcoin: esposti a difesa dei consumatori

In base a quanto sostengono i consumatori nell'esposto, infatti, "il potere del piccolo risparmiatore nel determinare il prezzo sarebbe naturalmente zero in quanto sarebbero i trader sui mercati professionali a dettare le regole e io rischi sembrerebbero veramente molti". Le monete "alternative", come quelle virtuali, non sono legate a Stati e dunque "non hanno una convenzione o un corrispettivo sottostante, non vengono garantite da niente e nessuno; né dal gettito fiscale, né dall'oro e neanche dai diritti sui beni". Così, il Codacons ha chiesto alle procure (104) di "verificare e identificare coloro che hanno emesso i Bitcoin sul territorio nazionale, nonché i siti web che presentano strategie, trucchi e tools per guadagnare con questo strumento e tutti coloro che lo commercializzano senza fornire adeguate garanzie ed informazioni, accertando a carico di tutti coloro che risulteranno responsabili, alla luce di quanto esposto, ipotesi di manovre speculative ed ipotesi di truffa

e truffa aggravata con grave e diretto danno per tutti gli azionisti e correntisti, investitori e risparmiatori ed, in caso affermativo, esperire nei confronti di coloro che saranno ritenuti responsabili, l'azione penale". Non da ultimo, viene chiesto, "il sequestro di quei siti internet che promettono ai risparmiatori guadagni mirabolanti attraverso i Bitcoin, e l'intervento dell'Antitrust per sanzionare qualsiasi forma di pubblicità ingannevole".

Bitcoin: bolla speculativa o svolta?

In questi giorni, dopo i record che avevano sfiorato i 20mila dollari, il bitcoin e le altre criptovalute sono letteralmente precipitate con perdite di oltre il 40%. All'origine di questa caduta libera secondo gli analisti potrebbe esserci il fatto che gli investitori stanno un attimo frenando dopo una forte domanda (da parte anche di gente poco esperta), su un'offerta comunque a "scorte limitate". Per altri, invece, la colpa sarebbe della "comparsa" delle altre criptosorelle, oppure ancora di un attacco hacker destinato a frenare le monete virtuali.

In ogni caso, quali conseguenze del crollo, oltre alla sospensione della trattazione dei future proprio per eccesso di ribasso, c'è stato ovviamente un moltiplicarsi di critiche e prese di posizione sulla criptovaluta. E, tra detrattori, che parlano di "totale follia" e gigantesca "bolla speculativa", e sostenitori, che vedono invece nella criptomoneta un punto di svolta per l'intero mondo della finanza, il mondo del Bitcoin, dopo i recenti pasticci sembra essere destinato alla regolamentazione.

Bitcoin, verso la regolamentazione?

Dopo il pasticcio degli ultimi giorni, di certo c'è l'indagine di Coinbase (la principale piattaforma di compravendita di Bitcoin) per insider trading e il monito dell'Ue che parla di "rischio per i risparmiatori". Il presidente francese Macron ha deciso inoltre di portare la criptovaluta al G20.

Tutto questo porterà ad una regolamentazione dei Bitcoin? Con tanto di tasse sui guadagni da pagare allo Stato? Difficile dirlo, anche perché come aveva spiegato anche il presidente Bce Mario Draghi, in realtà la moneta virtuale, non può essere regolamentata. Al massimo, le alternative sarebbero metterla fuori legge (leggi in merito: Bitcoin: la moneta virtuale è legale?) oppure imporre agli Exchange il rispetto di alcuni obblighi dei mercati, in termini di trasparenza e conflitti di interessi.

Intanto, però, la Commissione Europea si muove, e oltre ad avvisare i risparmiatori del rischio, monitora gli sviluppi di Bitcoin e sorelle non escludendo interventi.

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