Per tutte le nuove costruzioni e quelle ristrutturate per almeno il 50%, la legge stabilisce l'obbligo di ricarica per le auto elettriche. Ecco chi è soggetto all'obbligo e cosa succede in caso di violazione

di Gabriella Lax - Le nuove case avranno l'obbligo di ricarica per le auto elettriche. Le regole sono dettate dal D.lgs. n. 257/2016, che ha modificato il Testo unico edilizia (Dpr 380/2001) all'articolo 4. Il Dl 83/2012 (in attuazione della direttiva europea 2014/94/UE) aveva stabilito il 1° giugno 2014 come data entro cui i comuni avrebbero dovuto prevedere nei regolamenti edilizi l'obbligo per le nuove costruzioni di avere la presa per le auto elettriche. Tale obbligo è stato prorogato fino alla fine del 2017. Per cui entro il 31 dicembre, le amministrazioni locali dovranno inserire una norma nel proprio regolamento edilizio che vincola gli immobili di nuova costruzione ad avere la presa per le auto elettriche. In caso contrario, non verrà rilasciato agli edifici il titolo abilitativo.

Edifici soggetti all'obbligo di ricarica per le auto elettriche

Il Dlgs 257/2016, all'articolo 4 prevede l'obbligo di installare colonnine di ricarica per auto elettriche:

- per gli edifici non residenziali di nuova costruzione più grandi di 500 metri quadri;

- per gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative;

- i fabbricati già esistenti su cui si è intervenuti con ristrutturazione edilizia di primo livello che coinvolga almeno il 50% della superficie lorda e l'impianto termico.

Le infrastrutture e le prese di ricarica per le auto elettriche devono permettere la connessione di un auto per ogni parcheggio (coperto o scoperto che sia) o per ogni box-auto dell'immobile.

Per gli edifici residenziali nuovi con almeno 10 unità abitative il numero di parcheggi e box auto con la colonnina non deve essere inferiore al 20% del totale.

Colonnine auto elettriche: cosa succede in caso di violazione dell'obbligo

Attualmente si sono adeguate alle prescrizioni del Testo Unico solo Milano, Torino, Bologna e Campobasso. Il resto del Paese ha pochi giorni per adeguarsi. In caso contrario, è lo stesso il TU edilizia a stabilire che le Regioni facciano decadere le concessioni edilizie rilasciate per edifici non costruiti seguendo le regole, in relazione alle leggi regionali.


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