di Gabriella Lax - Anche gli avvocati sono in coda per fare supplenze nelle scuole. La crisi economica colpisce la società su tutti i livelli e spinge anche tanti professionisti ad optare per l'insegnamento. Sono state 650mila le richieste che, prima dell'estate, sono pervenute al ministero della Pubblica Istruzione. Dunque al momento dell'aggiornamento delle graduatorie d'istituto, in seconda e terza fascia, quelle da cui si attinge per le supplenze brevi, si è riscontrato un gran numero di domande da parte di soggetti che, come nel caso di molti avvocati, hanno già un'occupazione ma non a tempo pieno e non con adeguate garanzie economiche. In particolare, la crescita è stata nella terza fascia, quella per la quale non è richiesta l'abilitazione, ma semplicemente il possesso di un titolo di studio (ossia la laurea) valido per insegnare come precario o a chiamata, in una determinata materia.
Tanti avvocati in lista per fare i supplenti
E, nel gran numero di domande presentate, ci sono tanti professionisti tra i quali avvocati, architetti, commercialisti, psicologi e giornalisti. Non si tratta in questi casi di mollare il mestiere più semplicemente si è alla ricerca di uno stipendio piccolo ma comunque regolare e certo. Quanto al guadagno, infatti, in caso di chiamata annuale (eventualità particolarmente fortunata) si arriva a percepire anche 1.300 euro.
Un fenomeno che trova risconto di anno in anno. Una prima ondata massiccia si era verificata nel 2014, l'ultima tornata però è stata la più nutrita, tanto che al ministero hanno dovuto fronteggiare un flusso di 150 domande al minuto ed per ogni domanda c'era l'indicazione di scuole per le quali ci si candidava: dalle 10 alle 20.
La carica dei professionisti si è concentrata su Milano e Monza, città nelle quali i dirigenti hanno ricevuto ben 41.528 disponibilità alle supplenze. Ma anche Bergamo non scherza come numeri. La sede della Cisl scuola cittadina come pure le altre nove sedi territoriali e quelle della Cgil sono state letteralmente prese d'assalto, tanto che prima dell'estate si era dovuto sospendere il servizio di appuntamento online su prenotazione per le consulenze. Il problema è la discrasia tra le materie per le quali si richiedono insegnanti, sostanzialmente discipline scientifiche, e l'offerta che invece varia tra materie giuridiche, letterarie o architettura. Sono giorni di duro lavoro per gli Uffici scolastici regionali che avevano garantito le coperture già da questa settimana. Ma, lungimiranti, i sindacati parlano di almeno un mese di tempo per sistemare i supplenti nelle cattedre.
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