I giovani avvocati plaudono alla manifestazione di Roma di venerdì scorso e invitano l'ente a concretizzare le iniziative annunciate

di Marina Crisafi - Merita di essere presa in grande considerazione, la recente iniziativa degli avvocati che il 21 aprile scorso "si sono incontrati di fronte alla Cassazione per manifestare il proprio dissenso rispetto alla politica previdenziale di Cassa Forense" (leggi:"Avvocati: oggi la manifestazione nazionale a Roma contro la Cassa Forense"). Così l'Aiga (l'Associazione Italiana Giovani Avvocati) in una nota a firma del proprio presidente Michele Vaira, a margine della manifestazione in piazza dei professionisti del foro. La questione previdenziale, si evidenzia nella nota, "è oggetto dell'attenzione di tutte le associazioni forensi e di diverse aggregazioni di colleghi di tutta Italia" e tante sono le proposte avanzate, alcune "più equilibrate altre più radicali", ma tutte aventi un minimo comune denominatore, "l'esigenza di ripensare il sistema della contribuzione minima, che per molti avvocati, anche non giovani, è oggettivamente insostenibile".

Le proposte di modifica della previdenza forense

A partire dalla "contribuzione degli avvocati pensionati (il minimo di quanto previsto dal DL 98/2011, corrispondente alla metà di quella ordinaria)" da riequilibrare "per impedire inammissibili vantaggi competitivi per i pensionati, che già godono di una pensione sproporzionata rispetto alla contribuzione versata".

Un provvedimento di questo tipo, a prescindere dal concreto impatto economico, "costituirebbe - infatti secondo l'associazione - esplicazione di un principio di equità intergenerazionale". E ancora, sul fronte della governance, "l'azzeramento dell'inaccettabile limite di anzianità per l'elettorato passivo, tuttora fissato a cinque anni".

Per non parlare del "pilastro assistenza" che, si augurano i giovani avvocati, grazie anche ai numerosi bandi di recente pubblicazione, sia in grado di "realmente avvantaggiare economicamente le fasce più deboli dell'avvocatura".

Ora, dopo "le tante ipotesi di modifica ventilate da Cassa Forense - invita l'Aiga - è giunto il tempo di passare dalle parole ai fatti".


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