A Bologna il primo esempio italiano dell'iniziativa friendly home già collaudata all'estero

di Gabriella Lax - Contro la solitudine nascerà a Bologna il primo condominio per anziani gay, un palazzo in città con 50 appartamenti per chi è rimasto solo. Come riferiscono Gay.it e Repubblica, si tratta di un progetto Friendly home realizzato da un gruppo di professionisti dopo 15 mesi di studio alla Bologna Business School. L'obiettivo è prendere in gestione un palazzo in città da destinare alla comunità omosessuale (uomini e donne) per aiutare le persone che, invecchiando, possono ritrovarsi sole (perché senza figli o magari a causa di legami familiari interrotti). Persone che desiderano vivere con altre persone LGBT in una struttura fornita di assistenza sanitaria e tempo libero. Il progetto ha ricevuto il consenso dal presidente del "Cassero Arcigay" Vincenzo Branà e mira a farsi carico di un tema molto delicato e importante nella comunità LGBT tutta.

Il progetto ha una sua finalità anche sotto il profilo della sostenibilità economica. La società cercherà un edificio adatto e un investitore che potrebbe configurarsi sotto diverse vesti: o qualcuno che anticipa le quote di affitto in attesa che si trovino gli inquilini, con una quota minima iniziale stimata in 400 mila euro, o qualcun altro che mette a disposizione l'immobile. In entrambi i casi l'investimento presupporrebbe l'entrata in società. Secondo le stime, almeno 35 mila persone over 55 potrebbero essere interessate a questa soluzione, potenzialmente estendibile anche ad altri grandi centri italiani e già collaudata all'estero.


Foto: 123rf.com
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