Il sistema di accertamento e repressione delle irregolarità di viaggio nel trasporto ferroviario passeggeri viene considerato dall'Authority presieduta da Giovanni Pitruzzella eccessivamente oneroso
L'Antitrust ha inflitto a Trenitalia una sanzione amministrativa da un milione di euro per "pratica commerciale scorretta" sulle procedure applicate alle "irregolarità di viaggio" in caso di mancanza di biglietto da parte del viaggiatore. 

Il sistema di accertamento e repressione delle irregolarità di viaggio nel trasporto ferroviario passeggeri viene considerato dall'Authority eccessivamente oneroso perché impone al trasgressore, oltre al pagamento del prezzo dovuto per il viaggio in corso, anche una sovrattassa (variabile da 50 a 200 euro) e un'ulteriore somma a titolo di oblazione

E ciò accade "anche quando i passeggeri sono nell'impossibilità - per forza maggiore o addirittura disservizio imputabile a Trenitalia - di regolarizzare la propria posizione e anche a fronte di posti liberi a bordo treno". A giudizio dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, l'attuale regime di controllo dei titoli di viaggio mira non solo a reprimere gli abusi, ma è strumentale alla rigidità del sistema tariffario in contrasto con quanto prevede il Codice del Consumo


A questo procedimento per pratica commerciale scorretta si è aggiunto un altro procedimento sui tempi degli indennizzi a favore dei passeggeri aperto su segnalazione di diverse associazioni dei consumatori e di numerosi cittadini. 


Trenitalia si è formalmente impegnata a ridurre i tempi degli indennizzi entro marzo 2015. Tra le novità, le richieste di rimborso potranno essere presentate entro tre giorni dall'arrivo a destinazione invece dei venti giorni attuali e il diritto all'indennizzo scatterà in caso di ritardo superiore ai trenta minuti sull'orario previsto, in luogo della soglia di un'ora attualmente prevista. 

È previsto un ulteriore margine di tre minuti sull'eventuale ritardo nelle stazioni dei grandi nodi ferroviari come quelle di Torino, Milano, Bologna, Firenze e Roma . Il bonus (non in denaro) pari al 25% del prezzo del biglietto sui servizi nazionali di media e lunga percorrenza potrà essere scontato in viaggi successivi.


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