di Avv. Claudia BLANDAMURA - Discendente dell'antico Impero Ottomano, culla di antiche civiltà, terra dove il mare incontra le montagne e dove le culture si incontrano le une con le altre, la Turchia, a metà tra Occidente ed Oriente, è sempre stata crocevia di culture e di religioni, terra di confine tra due Mondi diversi, ma sempre vicini. Ed oggi trova nello scenario internazionale una conferma del suo importantissimo ruolo di "Terra di Mezzo".

Divisa in 7 Regioni, 81 Province e 923 Distretti, ha un estensione di 783.562 km² ed una popolazione di circa 74.724.269 in base all'ultimo censimento del 2011.
Con un PIL che si è triplicato negli ultimi dieci anni, oggi il Paese assume nello scenario internazionale e, in particolare, Europeo, un ruolo sempre più di rilievo nell'economia globale.
Attraversata la crisi internazionale del 2008/2009, che ha visto in Turchia un calo pari al 4,7% del PIL nel 2009, già nel 2010 il trend di crescita si è invertito con un aumento del PIL al 9% ed un ulteriore aumento per i primi mesi del 2011 fino al 9.6%.
E sebbene il Paese soffra ancora in termini di deficit delle partite correnti, con questi dati la Turchia si sta confermando una delle realtà più importanti a livello mondiale.
Oggi il Paese è la 18ma economia più grande del Mondo e la 7ma economia tra i Paesi Europei ( dati ISPAT statistiche 2011 del FMI) nonchè l'economia con la crescita più rapida fra i Paesi dell'OCSE (Dati ISPAT)

Le vivaci iniziative dirette a favorire lo sviluppo del mercato interno e delle sinergie con operatori turistici internazionali si caratterizzano per i vantaggi offerti agli imprenditori stranieri che vogliano approcciare il Paese in termini di business.
E in ambito turistico le occasioni della politica di incentivazione adottata dalla Turchia ben si coniugano con il patrimonio storico, culturale e naturalistico del Paese per farne una meta cui guardare con vera attenzione agli operatori del settore per iniziative di sviluppo che si traducano nelle più svariate forme di business dei settore.
Se in ambito internazionale, l'Europa svolge un ruolo primario nel flusso degli interscambi turistici con il 50% delle presenze del turismo internazionale di tutto il mondo (dati Isiamed) va puntualizzato che il bacino del Mediterraneo ha con il suo 30% una valenza notevole sul turismo di tutto il mondo.
Per quanto si sia abituati a valutare come mete turistiche di riferimento dell'area Europea soltanto Paesi quali Francia, Spagna ed Italia, non va assolutamente trascurata la crescente attenzione che le zone che si affacciano nel bacino del mediterraneo stanno avendo.
La Turchia è oggi fra le realtà più dinamiche tra quelle che si affacciano sul Mediterraneo con oltre 30milioni di arrivi turistici, entrate per più di 23miliardi di dollari e quasi 6 miliardi di spesa per viaggi internazionali (quest'ultima voce in velocissima espansione).
Per il suo patrimonio storico, naturale e culturale, la Turchia sta diventando una delle realtà turistiche di destinazione vacanza più popolari dove la gente trova durante le vacanze una perfetta combinazione tra storia, natura e cultura.
Nell'ultimo decennio, la media di incremento di visitatori e di ricavi dal settore turismo, in Turchia si è incrementata molto più che nel resto del mondo attestandosi su una percentuale del 10,05% ( per gli arrivi turistici) e del 12,5% ( per gli introiti derivanti dal settore turismo) contro il 3,7% ( per gli arrivi turistici) ed il 7,2% ( per gli introiti derivanti dal settore turismo) nel mondo.
Questo ha permesso il passaggio della Turchia che nel rank mondiale dal 14° posto ( per gli introiti derivanti dal settore turismo) e dal 20° posto ( per gli arrivi di turistici) del 2000 al 12° posto ( per gli introiti derivanti dal settore turismo) e 6° posto ( per gli arrivi turistici) nel 2011.
L'afflusso di turismo straniero può essere così riassunto in base alle zone di provenienza : al primo posto la Germania, seguono la Federazione Russa, la Gran Bretagna, la Bulgaria, la Georgia, l'Olanda, l'Iran, la Francia, gli USA, la Siria e infine "altri".
Data la vicinanza, la condivisione di alcuni percorsi storici e "l'allure" che l'Italia comunque riveste nel panorama turistico europeo e mondiale, l'attuale e relativo gap di interscambi turistici tra la nostra nazione e la antica terra Ottomana, può solo diventare una risorsa cui guardare positivamente per sviluppare fasce di business nel settore turistico ( ma non solo) ancora inesplorate.
In Turchia l'Italia è considerata non solo un partner commerciale importante, ma anche un modello di lifestyle ( nella accezione più ampia del termine) cui riferirsi.
Non va inoltre dimenticato che l'Unione Doganale avviata tra Turchia ed UE nel 1996 ha intensificato i rapporti commerciali con i partner europei, tra cui lItalia.
In questo senso il sistema economico turco sta già rappresentando una grande attrattiva per gli investitori italiani la cui attività ha classificato l'Italia nel 2011 al quarto posto tra i Paesi partner della Turchia con un interscambio pari al 20,3 miliardi di dollari ( di cui esportazioni pari al 13,45 miliardi di dollari ed importazioni per 7,85 miliardi di dollari) rappresentando comunque una meta per gli investitori italiani come dimostrano le oltre 900 imprese a capitale italiano presenti in Turchia e gli oltre 98milioni di dollari qui investiti da operatori italiani con un incremento del 292% nel 2011, rispetto al 2010. ( dati del Ministero Affari Esteri ed Enit)
Ma questi dati che sono sicuramente interessanti, possono ancora essere migliorati soprattutto in ambito turistico dove il margine di aumento delle sinergie italo-turche offre ancora notevoli possibilità di incremento e in particolare con riferimento alle grandi opportunità di sviluppo di traffico in outgoing ed in incoming nei rapporti tra i due Paesi.
Trova giustificazione in questa ottica la missione " Per il rafforzamento del partenariato Italo-Turco nell'industria del Turismo" organizzata da Isiamed ad Istanbul dal 24 al 27 Aprile 2013.
Missione che ha visto anche la partecipazione dell'Autore di questo articolo.
In una analisi più puntuale, possono essere d'aiuto alcuni dati in breve forniti da TYD ( (Turkish Tourism Investors Association) durante la suddetta Missione Isiamed.
Per raggiungere la Turchia attualmente le modalità di trasporto più utilizzate sono ( in ordine di importanza) il trasporto via aerea ( 72,1%), il trasporto via terra ( 19,9%), il trasporto via mare (7,8%), il trasporto via treno (0,9%).
Da tali dati emerge già un primo chiaro ambito al cui interno sviluppare i collegamenti via mare e via rete ferroviaria, cui, peraltro, la Turchia sta prestando particolare attenzione con un programma di incentivazione agli investimenti che vengano realizzati sia da parte di capitale nazionale, sia da parte di capitale straniero o anche da parte di capitale misto.
La località turca più visitata è Antalya (32% di share) seguita subito dopo da Istanbul ( 30% di share).
Il totale dei posti letto presenti in Turchia è così suddiviso: 50% Antalya, 16% Costa Egea, 10% Istanbul, 2% altre località turche.
Gli incentivi dati dal Governo Turco per investire in Turchia sono qui di seguito riassunti:
Assegnazione di terreni con concessione di 49 anni;
Esenzione dazi doganali sui prodotti importati;
Esenzione VAT per gli acquisti domestici e per le importazioni di macchinari e attrezzature per progetti che hanno ottenuto il certificato di incentivazione ;
Imposizione fiscale sulle persone giuridiche al 20%
VAT sui servizi turistici all' 8%
Supporto nel pagamento degli interessi ( in accordo con le politiche delle singole regioni)
Supporto nel pagamento dei sistemi di garanzie sociali.
Ma a questi strumenti di incentivazione si aggiungono ulteriori rilevanti fattori che caratterizzano la Turchia:
Posizione Geografica Unica;
Settore ampio e dinamico con alto potenziale di crescita;
Un turismo moderno e qualitativamente orientato;
Alta competenza e competitività della forza lavoro;
Bassi costi di costruzione;
Ottimo sviluppo delle infrastrutture nelle destinazioni turistiche;
Elevato livello di liberalizzazione delle tasse sui regimi di scambio e sugli investimenti stranieri e regolazione libera delle modalità di investimento straniero che si traduce nelle seguenti regole: a) nessuno permesso preventivo richiesto per la costituzione di società straniere; b) nessun capitale minimo richiesto; c) possibilità di costituire società in qualsiasi forma giuridica; d) costitzione di società in 1/2 giorni; e) trattamento libero di investitori stranieri e locali; g) libera circolazione dei profitti verso Paesi stranieri.
A questo va aggiunto che le nuove opportunità di sviluppo turistico in Turchia si articolano su una vasta gamma di offerta quale:
Turismo geotermale: la Turchia è tra i primi 7 Paesi al Mondo ed il 2° in Europa per questo tipo di turismo con le sue 1300 sorgenti termali;
Turismo invernale: vi è molta attenzione in questo settore con l'apertura di impianti sciistici e per gli sports invernali in genere ( si pensi per es. agli impianti del Monte Uludag);
Turismo Culturale: alla data del 2011 nel Mondo ci sono 936 siti culturali e naturali che rientrano tra quelli registrati come Patrimonio Mondiale dell'Umanità. In turchia se ne trovano ben 10 di questi 936;
Turismo Golf: la Turchia è alla ribalta mondiale per i migliori eventi legati al Golf ( dal 9 al 12 Ottobre 2012 in Antalya si è tenuta la Turkish Airlines World Golf Final );
Turismo Religioso: la Turchia è all'incrocio di tre continenti e di tre religioni diverse ed ha testimonianze veri e propri luoghi di culto come la casa della Vergine nelle vicinanze di Efeso;
Turismo congressuale: Istanbul è tra le 7 più popolari destinazioni con 109 congressi e convegni nel 2010;
Turismo Salute: la Turchia conta di raggiungere nel 2023 la prima posizione in questa tipologia di turismo con 1500 centri medici e terapici posizionati un po' su tutto il territorio;
Turismo Marino: essendo affacciata su quattro mari, la Turchia è favorita da questa posizione per la crescita e lo sviluppo di questo tipo di turismo. Molti porti privati o statali sono stati già costruiti o sono in costruzione.
Pertanto sarà importante monitorare e promuovere lo sviluppo delle relazioni tra il nostro Paese e la Repubblica di Turchia per le grandi opportunità di business che questa può offrire e non solo in ambito turistico.
Infatti a parere di chi scrive, sembra opportuna in chiusura anche una breve annotazione su quelle che sono le opportunità offerte al mercato e agli investitori in generale anche al di fuori dell'ambito turistico.
Tenendo comunque presente che l'industria turismo, oltre a connotarsi di per sè in svariate sfaccettature, muove un indotto industriale che potrebbe definirsi "accessorio", ma che ricopre una grande fetta di un mercato che può essere industriale, ma anche agricolo, artigianale, zootecnico ecc.
Anche questa volta alcuni dati in breve si ricavano dalle analisi dell'Agenzia Ministeriale Turca ISPAT ( Investment Support and Promotion Agency of Turkey).
L'ISPAT è un'agenzia governativa che opera a diretto contatto con il Primo Ministro e riferisce direttamente a questi.
Ha due uffici ( Ankara ed Istanbul) e la sua costituzione ha migliorato il range degli investimenti in Turchia, come dimostra la relazione UE sull'avanzamento delle trattative.
Questo perchè l'ISPAT nell'offrire assistenza alle imprese, si avvale di una organizzazione e di una struttura tutte preposte allo sviluppo delle relazioni d'affare nazionali ed internazionali
Proprio le analisi di mercato dell'ISPAT qui di seguito sinteticamente raccontate, offrono ulteriori elementi di riflessione sulle possibilità di investimento in Turchia da parte degli investitori stranieri e delle possibili occasioni sinergiche da sfruttare con questo Paese.
Sebbene, come prima detto, il PIL turco abbia avuto un notevole incremento, il Paese deve comunque far fronte ad un problema di deficit delle partite correnti.
Per contrastare il deficit delle partite correnti, in Turchia si è così pensato di attuare un nuovo programma di incentivi per gli investimenti, al fine di ridurre la dipendenza sulle importazioni per i semilavorati.
In base a tale nuovo programma gli investitori locali e stranieri hanno accesso uguale a :
regime generale di incentivi agli investimenti;
sistema di incentivi basato su regione;
incentivi per gli investimenti su larga scala;
incentivi per gli investimenti strategici.
Sebbene ci possano essere in alcuni campi particolari politiche regionali, indipendentemente dalla regione in cui ha luogo l'investimento, tutti i progetti che soddisfano sia le specifiche condizioni di capacità che l'ammontare fisso minimo dell'investimento sono sostenuti nel quadro del sistema generale di incentivi agli investimenti che rientrano tra quelli del programma di incentivi e quindi:
Investimenti nel turismo nelle regioni di conservazione e sviluppo culturale e turismo definite dal Consiglio dei Ministri;
Investimenti nel settore farmaceutico, della difesa e dell'industria aerospaziale con un ammontare fisso minimo dell'investimento di 20milioni di TL;
Investimenti su strutture per test, tunnel del vento e investimenti simili fatti per il settore automobilistico, aerospaziale e della difesa;
Investimenti nel settore minerario;
Investimenti nel trasporto ferroviario e relativi al trasporto di merci o di passeggeri via mare;
Investimenti per fiere internazionali con un'area coperta minima di 50000mq;
Investimenti per la realizzazione di prodotti sviluppati da un progetto R&S sostenuto dal Ministero della Scienza Industria e Tecnologia, TUBITAK e KOSGEB;
Investimenti per la scuola materna, la scuola primaria, secondaria e superiore fatti dal settore privato.
A questi si aggiungono i contributi concessi a regioni valutate di grado superiore per investimenti in Zone Industriali Organizzate (OIZ) e investimenti congiunti da parte di almeno cinque società che operano nello stesso settore ai fini di una maggiore integrazione, nonchè il quadro di incentivi previsto per gli investimenti strategici di cui al Programma strategico di incentivi agli investimenti ( per es. è considerato investimento strategico quello fatto per la produzione di prodotti semilavorati e finiti che attualmente la Turchia è costretta ad importare).

E' previsto un ammontare fisso minimo dell'investimento è di un milione di lire turche nelle regioni 1 e 2 e di 500.000 lire turche nelle regioni 3, 4, 5 e 6.
In particolare quali strumenti di questo nuovo programma di incentivi ( come già ricavato dai dati TYD in ambito turistico, anche in altri ambiti) si prevedono: a) l'esenzione VAT per l'importazione o la distribuzione in loco di attrezzature e macchinari entro l'ambito del certificato di incentivazione all'investimento; b) l'esenzione dai dazi doganali per l'importazione di attrezzature e macchinari entro l'ambito del certificato di incentivazione; c) contributi previdenziali in parte a carico del Governo su base calcolo del salario minimo legale; d) riduzione delle imposte sul reddito o sulla società, da calcolarsi sulla base di tassi ridotti; e) esenzione della ritenuta d'acconto ( solo nella regione 6); f) Facilitazione sugli interessi; g) assegnazione di terreni; h) Rimborso VAT su spese di costruzione nell'ambito di investimenti strategici e con un ammontare fisso minimo dell'investimento di 500milioni di TL.
Inoltre è in fase di avanzamento il progetto per la creazione di zone franche sanitarie nelle quali si prevede che ci saranno supporti previdenziali, riduzione delle imposte, infrastrutture a prezzi bassi.
Ulteriori informazioni od aggiornamenti sulle possibilità di investimento e sinergie tra Italia e Turchia saranno disponibili su richiesta del lettore direttamente all'Autore dell'articolo (info@blandamura-lex.eu).

Autore: Avv. Claudia BLANDAMURA ( Studio Legale in Milano - Roma - Bari specializzato in tutela degli aspetti legali del turismo e sviluppo nazionale ed internazionale di relazioni commerciali).
Sito internet: www.blandamura-lex.eu
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Per contatti scrivere a info@blandamura-lex.eu).

Fonti:
Ministero degli Affari Esteri (www.esteri.it); ENIT(www.enit.it) SPAT (http://www.invest.gov.tr); TYD (http://www.ttyd.org.tr); Isiamed (http://isiamed.org/).


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