Non sempre può essere addebitata al coniuge che tradisce la separazione. Non è detto infatti che il tradimento sia stata la causa della crisi matrimoniale. E' quanto si desume da una sentenza della Corte di Cassazione (n.16873/2010) dove si fa notare che se di norma l'inosservanza dell'obbligo di fedeltà coniugale determina l'intollerabilità della prosecuzione della convivenza è pur sempre possibile accertare che, in concreto, non vi è alcun nesso di causalità tra l'infedeltà e la crisi di coppia. Si può escludere l'addebito, dunque, dopo un accertamento rigoroso e una valutazione complessiva del comportamento di entrambi i coniugi. In sostanza, spiega la Corte, il giudice di merito può accertare la preesistenza d'una crisi già irrimediabilmente in atto, in un contesto caratterizzato da una convivenza solo formale.
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