La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. 20647/2008), intervenendo sul tema dei maltrattamenti in famiglia, ha stabilito che la convivenza deve essere equiparata al matrimonio e, pertanto, ai partner more uxorio che abitano stabilmente con il 'reo' spettano le stesse tutele previste per le mogli legittime.
In particolare, gli Ermellini, hanno precisato che il reato di maltrattamenti, previsto dall'art. 572 c.p. deve comprendere nella nozione di famiglia anche ogni altro rapporto di persone tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo, ricomprendendo, in questa nozione, anche la cd. "famiglia di fatto".
Il reato, ha aggiunto la Corte, si perfeziona in presenza di atteggiamenti violenti e prevaricatori che si siano verificati nell'ambito di un 'rapporto tendenzialmente stabile, sia pure naturale e di fatto'.
Con questa decisione la Corte ha confermato la condanna a un uomo 'reo' di aver maltrattato la sua compagna.

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