In particolare, la Corte ha precisato che, anche nella formulazione novellata della fattispecie, integra reato, "non soltanto quei comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali destando ripugnanza per la loro aperta crudeltà, ma anche quelle condotte - ed è questo il caso accertato - che incidono sulla sensibilità dell'animale, producendo un dolore".
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