Il divieto di assumere incarichi contro l'ex cliente: il Consiglio Nazionale Forense chiarisce la natura dell'illecito


Con la decisione n. 307/2024, pubblicata il 16 gennaio 2025 sul sito del Codice deontologico, il Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha fornito un importante chiarimento in merito al divieto per l'avvocato di assumere incarichi contro un ex cliente. La pronuncia stabilisce che l'illecito derivante dalla violazione di tale divieto ha natura istantanea, con rilevanti implicazioni per l'interpretazione e l'applicazione del codice deontologico forense.

Il divieto di assumere incarichi contro l'ex cliente

Il codice deontologico forense vieta all'avvocato di assumere incarichi professionali che possano entrare in conflitto con gli interessi di un ex cliente. Questo principio tutela la riservatezza delle informazioni acquisite durante il mandato e garantisce il rispetto del rapporto fiduciario anche dopo la cessazione dell'incarico.

L'art. 68 del codice deontologico prevede che l'avvocato non possa accettare incarichi che comportino il rischio di utilizzare a sfavore dell'ex cliente le informazioni apprese, salvaguardando così i principi di lealtà e correttezza.

La natura istantanea dell'illecito

La pronuncia del CNF si è concentrata sul carattere dell'illecito derivante dalla violazione del divieto. In particolare, se l'assunzione di un incarico contro l'ex cliente configurasse un illecito istantaneo o se la violazione assumesse un carattere permanente, protraendosi nel tempo fino alla conclusione dell'incarico assunto.

La decisione del CNF

Il CNF ha stabilito che l'illecito deontologico ha natura istantanea. "L'assunzione di un incarico professionale in conflitto con gli interessi di un ex cliente si perfeziona nel momento in cui l'avvocato accetta il mandato," ha affermato il Consiglio. La natura istantanea dell'illecito esclude che esso si protragga per tutta la durata dell'incarico, individuando così un preciso momento temporale in cui la violazione si consuma.

Tale interpretazione, secondo il CNF, garantisce maggiore certezza nell'applicazione delle sanzioni disciplinari, poiché consente di determinare con precisione il momento in cui si verifica la condotta illecita.


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