Si rischia una multa in quei Comuni italiani in cui vigono ordinanze che vietano di girare a petto nudo o in costume. Chi guida in ciabatta rischia in caso di sinistro la rivalsa dell'assicurazione

Vietato girare in strada a torso nudo o in costume

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Estate, sole, mare, abbronzatura e libertà. Per molti un connubio che si spinge al punto da giustificare il girare per le strade a petto nudo o in costume, soprattutto nelle località prettamente "balneari", e anche di mettersi alla guida della propria auto con calzature da spiaggia (flip flop e infradito, ma anche zoccoli o zatteroni). Atteggiamenti che si assumono con naturalezza, senza timore, complice anche l'atmosfera estiva che sembra suggerire che per garantirsi l'agognato relax tutto è concesso.


Ebbene, non è proprio così e i vacanzieri farebbero meglio ad essere ben informati su regole che vanno rispettate per evitare sgradite sorprese (leggasi: multe o altre sanzioni) e sui comportamenti da tenere, soprattutto in virtù del fatto che in diverse località vengono emanate apposite ordinanze con chiare indicazioni sugli atteggiamenti consentiti e su quelli vietati.


Ne è un esempio quanto recentemente deciso a Scalea, località calabrese adagiata sulla costa tirrenica e meta ambita per chi ama destreggiarsi tra sole e mare. Con l'ordinanza n. 793, emanata lo scorso 9 luglio dal sindaco Giacomo Perrotta, il Comune di Scalea ha sancito che "a tutela del decoro urbano e della decenza tipici del normale vivere civile è vietato circolare ovvero sostare a torso nudo e/o in costume da bagno in tutte le aree e le vie pubbliche del centro abitato con decorrenza dalla data di pubblicazione della presente ordinanza e fino al 15 settembre 2021".


Chi verrà ritrovato a gironzolare per le vie del centro cittadino abbigliato in stile "spiaggia" rischia dunque una sanzione amministrativa che va dai 50 a 125 euro. Le temperature afose e il fatto di trovarsi in una località vacanziera non saranno giustificazioni adatte per circolare a torso nudo in strada.

Girare a petto nudo in strada, cosa si rischia?

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La località calabrese è, tuttavia, l'ultima in linea temporale ad adottare ordinanze di tal fatta, in quanto negli ultimi anni sono stati molteplici i Comuni italiani a dotarsi di normative analoghe, giustificate dalla medesima necessità di tutelare il decoro urbano, in particolare nelle aree urbane o nei centri storici, nei negozi e nei ristoranti, invasi da persone "svestite".


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Se mancano specifiche ordinanze comunali, invece, girare a petto nudo non è ritenuto rappresentare di per sé un comportamento illecito, anche se questo non vale per ambo i sessi, poiché il seno femminile è considerato dalla giurisprudenza una "zona erogena" (cfr., ex multis, Cass. n. 10248/2014, App. Palermo n. 2605/2015).


In pratica, a differenza degli uomini, le donne che si ritrovino a girare a petto nudo rischiano di incorrere nell'illecito (ormai depenalizzato, dunque amministrativo) di "Atti contrari alla pubblica decenza" di cui all'art. 726 del codice penale, che punisce con una multa da 5.000 a 10.000 euro "chiunque, in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza".


In spiaggia, invece, la conclusione è diversa poiché in tali luoghi il topless è stato "sdoganato" già a partire dalla fine degli anni '70 ad opera di diverse pronunce anche della Suprema Corte, tra cui si registra anche la più recente sentenza n. 3557/2000 con cui la Cassazione ha ritenuto l'esibizione su spiaggia del seno nudo femminile un comportamento non lesivo e "comunemente accettato ed entrato nel costume sociale". Diverso il caso, stavolta per ambo i sessi, della nudità integrale che viene ritenuta "indecente" (ex art. 726 cit.) salvo sia attuata in luoghi dove il naturismo è consentito, quali le spiagge riservate ai nudisti.


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Attenzione a guidare scalzi o con le infradito

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Altro atteggiamento tipico del periodo estivo è quello di mettersi alla guida dei propri veicoli in ciabatte, zoccoli o infradito, o addirittura scalzi. Nonostante il Codice della Strada non preveda un divieto esplicito o una sanzione per chi viene ritrovato al volante senza calzature adeguate, ciò non vuol dire che tale comportamento non sia comunque rischioso.

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Va da sé che il piede, nudo oppure con calzature aperte (quali ciabatte, zoccoli e infradito), potrebbe non comandare i pedali della vettura allo stesso modo, stante il rischio di poca aderenza anche a causa di suole sottili, con la conseguenza di mettere a rischio la padronanza del conducente alla guida. Ancora più pericoloso se si pensa al piede umido o sporco di sabbia di chi sta rientrando dal mare.

I rischi per assume tali comportamenti divengono concreti qualora si verifichi un incidente e dal verbale redatto da Polizia e Carabinieri emerga che il guidatore si trovava a piedi nudi o con calzature poco consone, in quanto la compagnia assicurativa costretta a pagare i danni potrebbe rivalersi contro di lui e dunque non farsi carico (in tutto o in parte) del risarcimento.

Il Codice della Strada, agli artt. 140 e 141, infatti, impone agli utenti della strada di "comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale" e di mantenere sempre "il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l'arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile".

Anche la Polizia di Stato suggerisce di comportarsi con buonsenso, dovendo "il conducente autodisciplinarsi nella scelta dell'abbigliamento e degli accessori al fine di garantire un'efficace azione di guida con i piedi (accelerazione, frenata, uso della frizione)".


Foto: 123rf.com
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