La mascherina va portata in modo da poterla mettere quando non è possibile rispettare la distanza di sicurezza, vaccinati compresi

Zona bianca, rischio focolai per variante Delta

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L'ultima settimana tra giugno e luglio si apre con l'Italia tutta in zona bianca. Il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 25 giugno, ha firmato una nuova ordinanza che dispone il passaggio della Regione Valle d'Aosta in area bianca, unica Regione a trovarsi ancora in fascia gialla. Cade da oggi l'obbligo di mascherine all'aperto: un ulteriore allentamento delle misure. Un risultato che Speranza definisce "incoraggiante", anche se servono ancora «cautela e prudenza, soprattutto alla luce delle nuove varianti - poiché - la battaglia non è ancora vinta». C'è preoccupazione per la variante Delta del Covid, con la prospettiva eventuale di zone rosse locali per arginare eventuali focolai.

Zona bianca, le regole da rispettare

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Appurato che sia possibile circolare all'aperto senza mascherina, va da sé che, a contrario, nei luoghi chiusi il prezioso presidio sanitario va tenuto. Invece a salutare è il coprifuoco, ormai abolito. Non sono inoltre previste limitazioni particolari agli spostamenti tra Regioni differenti. Su un aspetto, però, il Governo è stato chiaro: non indossare le mascherine all'aperto non significa un "liberi tutti", ma anzi richiede di rispettare ancora le norme di sicurezza che abbiamo conosciuto in questi mesi. La mascherina va portata in modo da poterla mettere quando non è possibile rispettare la distanza di sicurezza, vaccinati compresi. Questa resta ovviamente necessaria anche all'interno di negozi, bar, ristoranti, aerei, treni e tutti gli altri mezzi pubblici.

Zona bianca, l'appello di Figliuolo ai giovani

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Che dall'emergenza non siamo fuori è il commissario Francesco Figliuolo a chiarirlo, lanciando un appello ai giovani. «Devono poter tornare in discoteca - ha spiegato - con atteggiamento responsabile e con il green pass. Devono riappropriarsi della propria socialità, della libertà e riprendere il gusto del futuro. La vaccinazione è un atto importante, di consapevolezza e responsabilità. Con quella dei giovani si limita la circolazione del virus e quindi anche delle varianti» ha chiuso. ricordiamo però che rimangono da vaccinare prima oltre due milioni e mezzo di ultrasessantenni, la fascia d'età che rischia di più con il coronavirus, che non hanno ancora ricevuto neppure una dose.


Foto: 123rf.com
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