Un provvedimento del valore di 30 miliardi che il Governo sta preparando e che dovrebbe arrivare entro il 30 giugno prossimo

Il focus sul nuovo decreto

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Nuove decreto del governo per risolvere le urgenze. Il governo è al lavoro e dovrebbe mancare solo qualche giorno affinchè il nuovo provvedimento possa venire alla luce. Il focus sarà sull'estensione di 2 mesi per il blocco della riscossione, del rifinanziamento alla nuova Sabatini e un'altra parte si occuperà dalla decontribuzione per i settori più in difficoltà al nuovo intervento selettivo sullo stop ai licenziamenti accompagnato dal un allungamento della cassa Covid.

Nuovo decreto, entro il 30 giugno

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Sono le esigenze impellenti a dettare i tempi 30 di giugno. Il finanziamento potrebbe superare i 3 miliardi, e attingerebbe da una parte alle risorse non utilizzate degli aiuti a fondo perduto poiché si è passati da 1,8 milioni di partite Iva dai 3,3 inizialmente calcolati. La stima dei risparmi del Governo sembra sia 4,2 miliardi, ma a consuntivo il dato potrebbe salire ancora come mostra il fatto che anche il secondo giro di bonifici automatici non è andato oltre i 5,2 miliardi di euro, contro gli otto richiamati dal ministero dell'Economia.

Nuovo decreto su cartelle

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L'urgenza dell'intervento è dettato dalla necessità di bloccare fino al 30 agosto la notifica delle cartelle congelate da marzo dell'anno scorso. L'intervento sposta a fine settembre anche i termini per la ripresa dei pagamenti delle 16 rate che al momento sono state sospese, ed allunga il calendario dei versamenti, richiedendo quindi una copertura da 600 milioni per il 2021. Anche la ripresa delle notifiche degli atti del Fisco, poi, sarà diluita nel tempo.

Nuovo decreto su licenziamenti e nuova Sabatini

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La data fatidica del 30 giugno riguarda anche il blocco dei licenziamenti, che ha già acceso scintille nel governo all'approvazione del decreto. Le intenzioni dell'Esecutivo è stabilire un allungamento della misura relativamente ad alcuni settori: si è pensato di far rimanere il blocco per le industrie del tessile, mentre per i settori dell'Industria e delle costruzioni sarebbe ammesso l'utilizzo della Cig Covid senza pagare le addizionali fino alla fine dell'anno, con il divieto di licenziare mentre si ricorre all'ammortizzatore sociale "scontato". Le imprese di questi settori che non faranno ricorso alla Cigs o alla Cigo, dal 1° luglio potranno licenziare.

C'è attesa anche per gli incentivi della Nuova Sabatini. Senza arrivare alla fine di luglio, il nuovo decreto contiene il rifinanziamento da circa 680 milioni della Nuova Sabatini che consentirà di aprire da subito un nuovo sportello - chiuso lo scorso 2 giugno per esaurimento delle risorse - per avvalersi dei contributi.


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