Esecutivo al lavoro per il decreto Sostegno: fondi alle imprese e ai professionisti colpiti dall'emergenza Covid non più a seconda del codice Ateco e con autocertificazione dei requisiti

Esecutivo al lavoro per il decreto Sostegno

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L'Esecutivo è al lavoro per il decreto Sostegno che dovrebbe vedere la luce tra qualche giorno, con grandi cambiamenti rispetto al passato. Il primo decreto economico sostituirà quello che avrebbe dovuto essere il quinto decreto Ristori su cui era al lavoro il precedente governo Conte. È di circa 32 miliardi di euro il fondo da stanziare per questa operazione.

Decreto sostegno, le misure

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Le misure riguarderanno il sostegno a imprese, partite Iva e famiglie. Lo stesso decreto dovrebbe destinare 2 miliardi per i vaccini, con la finalità di aumentare i piani per il trasporto e la somministrazione. Per quanto riguarda il lavoro, previsto blocco dei licenziamenti ancora fino al 30 giugno 2021. Il rifinanziamento riguarderà anche la cassa integrazione, con modalità diverse perché andrà a coprire tutto l'anno. In campo anche misure riguardanti misure di sostegno come il prolungamento della Naspi, la proroga del reddito di emergenza, il rifinanziamento del fondo sociale per l'occupazione. Si penserà anche alle famiglie: con circa 200 milioni destinati ai congedi parentali, per i genitori degli alunni che fanno didattica a distanza. Riscossione cartelle bloccata fino al 30 aprile 2021.

Indennizzi professionisti con autocertificazione

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Il piano è quello di destinare risorse a fondo perduto a 2,7 milioni di attività, tra imprese e professionisti, con un fatturato fino a 5 milioni di euro. Quindi i ristori non arriveranno più in base ai codici Ateco, che definiscono le attività, ma sulla base del calo del fatturato che verrà calcolato sull'annualità.

Per avere i fondi sarà richiesta una nuova autocertificazione dei requisiti in quanto il calcolo del parametro cambia. L'indennizzo arriverà per quelle attività che possono dimostrare una perdita del 33% nel 2020 rispetto all'anno precedente, calcolata in base al confronto tra la media mensile del fatturato del 2019 e la media di quello 2020.

Saranno in tutto quattro fasce di indennizzo: si parte dal 30% di quanto perso alle imprese e i professionisti con un fatturato fino a 100 mila euro annuo, il 25% alle attività con un fatturato da 101 a 400 mila euro, il 20% della perdita per chi ha un fatturato da 401 a 1 milione l'anno e al 15% per imprese da 1 a 5 milioni.


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