Lo stalking giudiziario è una forma di stalking che si consuma nelle aule di giustizia, ove spesso si combattono delle vere e proprie battaglie tra le parti

Cos'è lo stalking giudiziario

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Spessissimo, assistiamo a guerre giudiziarie, molte volte nate in famiglia, soprattutto nelle separazioni tra coniugi o litigi tra fratelli, o in qualsiasi altro contesto.

Difatti, si sta evidenziando un modo del tutto particolare di mettere in atto delle vere e proprie persecuzioni, vendette, molestie e quant'altro, che si materializzano nelle aule dei Tribunali.

Di conseguenza, è nato una nuova figura del reato di Stalking, denominata stalking giudiziario.

In un'occasione, addirittura, l'allora GIP del Tribunale di Taranto, il Dott. Tommasino (attualmente in pensione), in una sentenza assolutoria definì una coppia di denuncianti, un maresciallo dei CC e signora, come persone, che "al fine di risolvere i loro problemi esistenziali, pongono in essere azioni giudiziarie anche quando non vi è assolutamente legittimità"









Il ruolo dei Tribunali

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Quando, però, vi prendono parte anche i giudici e i loro collaboratori, perché corrotti, e all'interno dei Tribunali sono capaci di creare delle vere e proprie associazioni a delinquere a scopo di lucro, alleandosi con la parte che mette denaro a disposizione sul piatto della bilancia della giustizia, allora si arriva a forme di gravità tali, messe in atto con condotte attive o passive, da potersi definire vile banditismo giudiziario, che ha come fine ultimo l'arricchimento personale alle spalle della vittima, creando un sistema di clientele ove la giustizia viene annullata e ridotta a mercimonio.

In questo tipo di reato accade che lo 'stalker' si descriva falsamente come vittima e presenti delle denunce contro la vera parte offesa, che è la sua vittima, accusandola dei più svariati reati nell'intento di arrecarle un danno psicologico, un danno di immagine e tramite la denuncia, civile o penale, anche un danno giudiziario, sicuro di farla franca, tra l'altro, avendo l'appoggio dei giudici e dei loro collaboratori corrotti e ben pagati.

Pene maggiori per lo stalker giudiziario

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Riteniamo che attualmente la legislazione italiana non abbia attenzionato sufficientemente bene lo stalking giudiziario, facendone un reato specifico e conseguentemente non sia gravemente punito come meriterebbe, né riguardo lo 'stalker', né, ancor di più, riguardo ai giudici corrotti e ai loro collaboratori, indispensabili anelli della catena diventata vera e propria associazione a delinquere. Ciò è inaccettabile giuridicamente, eticamente e socialmente.

Lo stalker giudiziario va punito più aspramente di quanto preveda l'art. 612 bis del Codice Penale, che disciplina il reato di 'atti persecutori' in generale, e per diversi motivi:

1) perché prendendo in giro la legge per fini personali, attraverso lo stalking giudiziario si vuole solo soddisfare un interesse personale di persecuzione della vittima, con reiterate azioni riproposte nel tempo, civili o penali, dettate da odio, vendetta, rivalità, invidia, interessi economici, interessi ereditari, o per pura perversione mentale mirante, a dare fastidio, ad arrecare danno a tutti i livelli, a molestare, al fine di modificare le abitudini e il tenore di vita della vittima, farle perdere il lavoro, la salute, portarla all'esaurimento psicofisico, nella speranza che magari la vittima muoia per malattia da stress psicofisico, o per esaurimento arrivi al suicidio. Tutto ciò viene realizzato attraverso la calunnia espressa nelle azioni giudiziarie esperite contro di essa, essendo spesso l'unico mezzo rimastogli non essendo più in condizioni di poter esercitare, per es., la violenza fisica, per allontanamento dalla vittima, o lo stalking vero e proprio;

2) perché fa aumentare inutilmente il carico processuale, facendo perdere inutilmente tempo alla giustizia, che potrebbe impegnare lo stesso tempo, sprecato in tal modo, in maniera più proficua per i cittadini;

3) perché grava lo Stato di spese inutili per procedimenti privi di qualsiasi fondamento;

4) e non ultimo, perché la vittima molestata continuamente viene esposta inevitabilmente a spese legali e processuali, viene inoltre gravata da ingente danno, sia sul piano economico, sia sul piano psicologico, sia riguardo l'immagine personale e professionale.

Risarcire danno economico alle vittime di Stalking

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Dev'essere, pertanto, risarcito il danno in termini economici per le spese processuali fatte gravare sia sullo Stato, sia sulla vittima, comprendendo per essa anche il risarcimento per danno biologico, danno all'immagine personale e professionale, per eventuale cessazione di attività dovuta a malattia, o tentato suicidio, a causa di tutte le attività messe in atto nel tempo dallo 'stalker', che abbiano di fatto impedito alla vittima di continuare normalmente la propria vita, secondo il proprio precedente tenore di vita e le proprie attività lavorative secondo le proprie abitudini.

Il risarcimento economico dovrebbe essere così oneroso da scoraggiare chiunque a tentare di prendere in giro la giustizia a fini personali, perseguitando le vittime finanche nelle aule giudiziarie, rovinando loro la vita, la salute e l'attività lavorativa, poiché non si possono lasciare gli autori di un'azione civile o, a maggior ragione, penale, priva di fondamento, e i falsi testimoni procuratisi per renderla credibile, liberi da gravi responsabilità.

Dallo scoraggiamento di azioni processuali di questo tipo ne deriverebbe, tra l'altro, un alleggerimento del carico processuale che grava nei vari Tribunali, a causa di motivi inesistenti e strumentali ad altri fini del tutto illegittimi e sarebbero anche evitati tanti presumibili errori giudiziari che poi a distanza di tempo, magari di dieci anni o più, si scoprono essere tali.

Stalking giudiziario, serve maggiore attenzione e pene severe

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Auspichiamo che la classe politica italiana presti la dovuta attenzione al problema e rediga una proposta di legge per dar vita ad un'autonoma forma di reato ben stigmatizzata e più gravemente sanzionata, rispettivamente riguardo alle diverse figure che tale reato mettono in atto, lo stalking giudiziario, poiché la giustizia deve applicare la legge secondo equità e la legge non va presa in giro per delinquere servendosi dell'apparato giustizia.

Proprio in tale contesto nell'estate del 2020, il Tribunale di Monza ha emesso la prima condanna per Stalking Giudiziario, a 4 anni di reclusione ed a 5 anni di interdizione della professione forense.

A farne le spese è stato un avvocato del luogo che si è reso colpevole di aver intentato più di 200 cause divise fra civili e penali nei confronti di un suo ex assistito reo di aver voluto rompere la collaborazione professionale con il predetto legale.

Un incubo durato ben oltre nove anni

Prof. Dott. Giovanni Moscagiuro
Esperto in Diritto Penale , Amministrativo , Tributario , Civile Pubblica Amministrazione , Cybercrime , Social Cyber Security , Stalking e Cyberstalking, Social Crime, Donne vittime di violenza, Criminologia Forense, dell'Intelligence e dell' Investigazione, Docente Scienze Forensi


Foto: 123rf.com
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