Tra le novità introdotte dal D.L. Semplificazioni, convertito in legge, anche la possibilità che i Comuni istituiscano strade urbani ciclabili con limite di velocità pari a 30 km/h anche in città

Codice della Strada: le novità del D.L. Semplificazioni

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Il D.L. n. 76/2020, noto come Decreto Semplificazioni e convertito definitivamente in legge dal Parlamento, contiene al suo interno una vera e propria riforma del Codice della Strada, non presente nella versione originaria del provvedimento.

Lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sollevato diversi rilievi in una lettera indirizzata ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, Roberto Fico, nonché al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.

Per il Capo della Stato, il testo contiene diverse disposizioni "tra cui segnatamente quelle contenute all'articolo 49, recante la modifica di quindici articoli del Codice della strada, che non risultano riconducibili alle predette finalità e non attengono a materia originariamente disciplinata dal provvedimento".

Mattarella evidenzia di aver "proceduto alla promulgazione soprattutto in considerazione della rilevanza del provvedimento nella difficile congiuntura economica e sociale", ma al contempo ha invitato "il Governo a vigilare affinché nel corso dell'esame parlamentare dei decreti legge non vengano inserite norme palesemente eterogenee rispetto all'oggetto e alle finalità dei provvedimenti d'urgenza" e ha rappresentato al Parlamento "l'esigenza di operare in modo che l'attività emendativa si svolga in piena coerenza con i limiti di contenuto derivanti dal dettato costituzionale".

Le modifiche al Codice della Strada

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In effetti, le modifiche aggiunte in sede parlamentare non sono affatto di poco conto: tra le novità appaiono quelle relative al conferimento delle funzioni di prevenzione ed accertamento delle violazioni ai divieti di sosta, la definizione di strade e corsie ciclabili e di zone scolastiche, la possibilità dei comuni di istituire il doppio senso ciclabile, le semplificazioni procedurali in materia di omologazione di taxi, NCC e veicoli di linea nonché per le modifiche alle caratteristiche dei veicoli, e in materia di patenti di guida. Diverse disposizioni sono dirette a tutelare, nella circolazione, i conducenti di velocipedi.

Sono inoltre presenti disposizioni di semplificazione amministrativa, abrogazione di norme incompatibili e proroga di termini (in materia di visita e prova e revisione e di documento unico di circolazione) nonché in materia di segnaletica stradale.

Strade urbane ciclabili e limite di velocità a 30 km/h

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All'interno del Codice della Strada, come modificato dal D.L. Semplificazioni, viene tra l'altro introdotta la nuova definizione di "strade urbane ciclabili" e relative corsie.

La "Strada urbana ciclabile" viene definita come quella strada urbana ad unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi, con limite di velocità non superiore a 30 km/h, definita da apposita segnaletica verticale ed orizzontale, con priorità per i velocipedi (ad es. biciclette ed atri veicoli ad esse equiparati).

Pertanto, lungo tali strade ciclabili è previsto un limite di velocità pari a 30 km/h anche nelle città e dunque i Comuni potranno in tali tratti rallentare la circolazione riducendo il limite di 50 km/h attualmente previsto. Ad avanzare la proposta tesa a consentire ai Comuni di ridurre il limite di velocità nei centri urbani era stata ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) al fine di "tutelare e garantire la sicurezza nelle aree urbane".

L'istituzione delle strade ciclabili sarà possibile su strade urbane e non su quelle exgtraurbane, precisamente il Comune potrà provvedervi "in tutte quelle aree con caratteristiche infrastrutturali che lo consentono, con eccezione delle principali arterie di scorrimento".

Doppio senso ciclabile

Anche su sulle strade urbane ciclabili (oltre che su strade urbane di quartiere, strade locali e itinerari ciclopedonali) i Comuni potranno, con ordinanza del sindaco, stabilire il 'doppio senso ciclabile' ove il limite massimo di velocità sia inferiore o uguale a 30 km/h ovvero su parte di una zona a traffico limitato.

Ciò consentirà ai velocipedi di circolare anche in senso opposto all'unico senso di marcia prescritto per tutti gli altri veicoli, lungo la corsia ciclabile per doppio senso ciclabile presente sulla strada stessa. Tale facoltà potrà essere esercitata anche sulle strade riservate alla circolazione dei veicoli adibiti a servizi pubblici di trasporto, purché non siano presenti binari tramviari a raso e a condizione che, salvo situazioni puntuali, il modulo delle strade non sia inferiore a 4,30 m.

Le altre novità

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Il provvedimento ha anche definito la "Zona scolastica" quale zona urbana in prossimità della quale si trovano edifici adibiti ad uso scolastico, in cui è garantita una particolare protezione dei pedoni e dell'ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine.

Nelle zone scolastiche urbane potrà essere limitata o esclusa la circolazione, la sosta o la fermata di tutte o di alcune categorie di veicoli in orari e con modalità definite con ordinanza del Sindaco.

Altre importanti innovazioni introdotte del provvedimento riguardano, inoltre, la possibilità di installare autovelox nei centri abitati, anche nelle strade urbane diverse dai viali a carreggiate separate.

Per approfondimenti: Autovelox in città e multe in mano ai netturbini: ecco la riforma

Un provvedimento del Sindaco, inoltre, potrà conferire funzioni di prevenzione e accertamento di tutte le violazioni in materia di sosta nell'ambito delle aree oggetto dell'affidamento per la sosta regolamentata ovvero a pagamento, aree verdi comprese, a dipendenti comunali o delle società private e pubbliche esercenti la gestione della sosta di superficie a pagamento o dei parcheggi.

Le funzioni di prevenzione e accertamento di tutte le violazioni in materia di sosta o di fermata connesse all'espletamento di tali attività potranno essere conferire anche a dipendenti comunali o a dipendenti delle aziende municipalizzate o delle imprese addette alla raccolta dei rifiuti urbani e alla pulizia delle strade.


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