Il Dl semplificazioni prevede la sospensione dall'albo per i liberi professionisti che non ottemperano alla diffida che impone loro di comunicare il domicilio digitale al proprio ordine

Dl semplificazioni: sospeso chi non comunica domicilio digitale

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Il dl semplificazioni, approvato dal Consiglio dei Ministri nella nottata compresa tra il 6 e il 7 luglio, nel Capo IV, dedicato alle misure per l'innovazione, ha inserito l'art. 29, contenente le disposizioni che si pongono l'obiettivo di favorire l'utilizzo della posta elettronica certificata nei rapporti tra Amministrazione, imprese e professionisti.

Per perseguire tale finalità introduce a carico dei professionisti particolari obblighi e sanzioni, intervenendo sull'art. 16 del dl n. 185/2008, di cui modifica il comma 7 bis nei seguenti termini: "Il professionista che non comunica il proprio domicilio

digitale all'albo o elenco di cui al comma 7 è obbligatoriamente soggetto a diffida ad adempiere, entro trenta giorni, da parte del Collegio o Ordine di appartenenza. In caso di mancata ottemperanza alla diffida, il Collegio o Ordine di appartenenza commina la sanzione della sospensione dal relativo albo o elenco fino alla comunicazione dello stesso domicilio. L'omessa pubblicazione dell'elenco riservato previsto dal comma 7, il rifiuto reiterato di comunicare alle pubbliche amministrazioni i dati previsti dal medesimo comma, ovvero la reiterata inadempienza dell'obbligo di comunicare all'indice di cui all'articolo 6-bis del decreto-legislativo 7 marzo 2005, n. 82 l'elenco dei domicili digitali ed il loro aggiornamento a norma dell'articolo 6 del decreto del Ministro dello sviluppo economico 19 marzo 2013, costituiscono motivo di scioglimento e di commissariamento del collegio o dell'ordine inadempiente ad opera del Ministero vigilante sui medesimi."

Pec: stato dell'arte

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La disposizione è stata introdotta perché le norme del Codice dell'amministrazione digitale (Cad) che obbligano i professionisti iscritti in albi ed elenchi a comunicare la propria Pec ai rispettivi ordini o collegi, di fatto, sono rimaste inattuate.

Cosa cambia con il dl semplificazioni?

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Con il dl semplificazioni i professionisti non solo vanno incontro alla nuova sanzione della sospensione in caso d'inadempimento dell'obbligo di cui sopra, a cambiare è anche il contenuto dell'obbligo a loro carico.

Prima infatti i professionisti dovevano comunicare all'ordine di appartenenza il proprio indirizzo Pec personale. In base al dl semplificazioni invece saranno tenuti a comunicare il proprio domicilio digitale, ossia un indirizzo elettronico certificato contenuto nell'Anagrafe nazionale della popolazione residente a disposizione della PA e dei gestori di pubblici servizi.

Domicilio digitale che sarà previsto anche per i liberi professionisti non iscritti ad Albi o Ordini. La norma di riferimento in questo caso è l'art. 18 del dl semplificazioni, che parla d'identità digitale. Disposizione che persegue la finalità di "semplificare e favorire l'accesso ai servizi in rete della pubblica amministrazione da parte di cittadini e imprese e l'effettivo esercizio del diritto all'uso delle tecnologie digitali."

Leggi anche Domicilio digitale: in vigore le linee guida


Foto: 123rf.com
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