I dati della relazione annuale sull'amministrazione della giustizia, illustrati dal ministro Bonafede, confermano il trend decrescente

di Gabriella Lax - In calo anche per il 2019 il contenzioso civile. Ad affermarlo è stato il ministro della giustizia in aula al Senato, nel corso della presentazione della "Relazione sull'amministrazione della giustizia" (in allegato).

Cause civili in diminuzione

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Diminuiscono le cause e, conseguentemente, cala il debito pubblico della giustizia italiana, rappresentato dallo stock di cause arretrate, tanto che il 30 settembre 2019 si ferma a 3.329.436, con quasi il 3% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Confermato il trend decrescente che vede in 10 anni il calo dei nuovi ingressi, fino a un totale del 36 per cento. Sembrerebbe tutto ok. E invece? Il ministro Bonafede non può, tuttavia, sciorinando i dati, decifrare se la diminuzione delle pendenze sia dovuta alla aumentata sfiducia del cittadino verso il sistema giudiziario.

Investimenti

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Bonafede poi ha elencato gli investimenti per la giustizia con dovizia di particolare sui rinforzi in arrivo. Nel bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 sono stati previsti per il Ministero della Giustizia stanziamenti per oltre otto miliardi e mezzo di euro (8.582.153.608,00 di euro) e per questo 2020 l'ultima Legge di bilancio ne ha previsti quasi nove miliardi (euro 8.901.562.458,00).

In magistratura ci saranno 600 nuovi ingressi, le nuove piante organiche sono state da poco trasmesse al Csm, introducendo per la prima volta una quota di flessibilità che, distretto per distretto, dovrebbe permettere di fronteggiare emergenze e situazioni contingenti di crisi. Le assunzioni di personale amministrativo autorizzate sono 2.903, in deroga al turn over nel triennio 2019-2021. Quindi, secondo il ministro «Ancora più risorse, dunque, rispetto al 2018 e ciò ha permesso di porre in essere uno sforzo senza precedenti in termini assunzioni della magistratura e del personale amministrativo».

Durata dei giudizi

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Ed ha aggiunto il ministro «La complessità dell'opera di adeguamento strutturale ha necessitato di cospicui fondi stanziati (pari a circa 650 milioni di euro ripartiti nel triennio 2019-2021) per rendere a tutti i livelli il sistema giustizia più rapido ed efficiente con l'impegno ad intervenire sulle criticità finora emerse, in particolare nella evoluzione del processo telematico in ambito civile e nell'avvio del processo penale telematico». Se si guarda alla lunghezza dei giudizi in relazione all'indice utilizzato a livello europeo (disposition time, rapporto tra pendenti e definiti moltiplicato per 365), nel 2019, la durata media prospettica dei procedimenti civili è stata di 358 giorni nei Tribunali ordinari (-0,3% rispetto al 2018); 643 nelle Corti d'Appello (-5,3% rispetto al 2018), 1289 in Corte di Cassazione (+2,9% rispetto al 2018). Nel 2009 le medesime durate erano, rispettivamente, di 437, 1091 e 1124 giorni.

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