Lo stabilisce il piano del ministero della Giustizia, votato nel corso del plenum del 17 aprile scorso dal Consiglio superiore della magistratura

di Gabriella Lax - Ci saranno 70 magistrati in più in corte di Cassazione. A stabilirlo il piano del ministero della Giustizia, votato nel corso del plenum del 17 aprile scorso dal Consiglio superiore della magistratura. Dopo il parere positivo espresso dal Csm, il Guardasigilli, Alfonso Bonafede ha firmato il decreto.

70 toghe arrivano in Cassazione

Ha inizio così la rideterminazione delle piante organiche della Cassazione e della procura generale. Tra i 70 magistrati in più per la Corte di Cassazione, ci sono 4 posti di presidente di sezione della Cassazione, un posto di avvocato generale, 48 posti di consigliere e 17 posti di sostituto procuratore generale.

L'intervento s'inquadra nella legge di stabilità 2019 (l. n. 145/2018) nell'ambito dell'incremento complessivo di 600 unità dell'organico della magistratura. L'incremento, si legge in una nota del Csm è «finalizzato a perseguire l'obiettivo di incrementare l'efficacia e l'efficienza della risposta alla domanda di giustizia, attraverso l'incremento delle risorse umane (magistrati e personale amministrativo) a disposizione».

Un aumento nell'organico che servirà a dotare la Cassazione di un numero di magistrati idoneo «a fronteggiare il gravoso carico di lavoro in termini di procedimenti pendenti (che determina una situazione di grave sofferenza, specialmente nel settore civile e tributario, nonostante la registrata diminuzione delle pendenze) e a garantire la funzione nomofilattica a fronte dei cospicui interventi normativi susseguiti negli anni». Ed ancora, in parallelo, «l'aumento relativo alla Procura

generale è funzionale a bilanciare l'incremento nel "corrispondente" ufficio giudicante e a dotare tale organo di un numero di magistrati sufficiente a gestire la corposa mole di lavoro derivante dall'obbligatorietà dell'azione disciplinare e dalle accresciute attività internazionali e di coordinamento e vigilanza sugli uffici requirenti. Bonafede ha rivendicato «lo sforzo compiuto dal suo dicastero nel dotare gli uffici giudiziari delle risorse indispensabili al loro funzionamento, sia con investimenti nel settore del personale amministrativo (attraverso un piano straordinario di assunzioni), sia attraverso l'aumento della pianta organica della magistratura ordinaria, sia infine rispetto all'aspetto infrastrutturale». Infine, ulteriore passaggio sarà la gestione della ripartizione della restante, ingente, quota di aumento nei diversi uffici giudicanti e requirenti di merito. A tale ultima attività si sta dedicando approfonditamente il Comitato paritetico CSM-Ministero.


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