Per la Consulta, non è incostituzionale la pena da 15 giorni a 3 anni stabilita per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, fino all'entrata in vigore del decreto sicurezza che ha innalzato il minimo a 6 mesi

di Redazione - E' legittima la pena da 15 giorni a 3 anni di carcere per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. È quanto ha sentenziato la Corte Costituzionale, con sentenza n. 284/2019, depositata oggi (sotto allegata).

Reato oltraggio, pena legittima

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Per la sentenza (relatore Francesco Viganò), la pena prevista, nella versione in vigore dal 2009 fino al decreto sicurezza dell'estate 2019 che ha innalzato il minimo a 6 mesi, "non è contraria ai principi di uguaglianza e proporzionalità". È infondata dunque la questione di legittimità sollevata dal tribunale di Torino.

I precedenti

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Nel 1994 la Corte aveva dichiarato incostituzionale, in quanto sproporzionata, la pena minima di 6 mesi di reclusione, allora prevista per il reato di oltraggio, "che all'epoca consisteva nella semplice offesa all'onore o al prestigio di un pubblico ufficiale connessa all'esercizio, presente o passato, delle sue funzioni" informa la Corte.

La riforma del 2009

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In seguito alle modifiche intervenute nel 2009, il reato di oltraggio richiede ora che il fatto sia commesso "mentre" il pubblico ufficiale compie un atto legittimo del suo ufficio. Oltre ad arrecare pregiudizio al suo onore individuale e al prestigio dell'amministrazione di appartenenza, il reato finisce, così, scrivono i giudici delle leggi "per ostacolare il concreto svolgimento delle funzioni del pubblico ufficiale, creando inoltre il pericolo che la reazione offensiva possa trasmodare in un'aggressione minacciosa o violenta, ad opera dello stesso autore del reato o di terzi presenti al momento del fatto".

La decisione della Consulta

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Per cui la pena minima di 15 giorni prevista dal legislatore del 2009 non può considerarsi manifestamente eccessiva a fronte della non trascurabile gravità di questo reato, così come oggi previsto dal codice penale.

Scarica pdf sentenza Corte Costituzionale n. 284/2019

Foto: 123rf.com
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