Dal primo gennaio 2020 in vigore il Duc, il documento unico di circolazione e proprietà che farà risparmiare su bolli e tariffa Pra

di Annamaria Villafrate - Finalmente dal primo gennaio 2020 il Duc, documento unico di circolazione e proprietà, sostituirà i due documenti, che verranno così accorpati in un documento unico, facendo risparmiare 39 euro tra bolli e tariffa PRA per la trascrizione all'ACI.

Il Duc sarebbe dovuto entrare in vigore il primo gennaio del 2018, termine poi prorogato al primo gennaio del 2019. L'ulteriore slittamento al primo gennaio 2020 è da imputare al ritardo con cui il Mit ha provveduto a predisporre il modello dell'istanza per ottenere il Duc, con provvedimento emanato il 13 marzo 2019.

A quanto pare tutto è pronto insomma. Prima però facciamo un riepilogo per vedere di cosa si tratta e come fare per richiederlo:

Cos'è il Duc (Documento unico di circolazione e proprietà)

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Il Duc è il documento unico di circolazione e di proprietà, istituito e disciplinato con il dlgs n. 98/2017 (sotto allegato) finalizzato alla "Razionalizzazione dei processi di gestione dei dati di circolazione e di proprietà

di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi", che a partire dal primo gennaio 2020 verrà redatto nel rispetto delle indicazioni contenute nella direttiva 29 aprile 1999, n. 1999/37/CE del Consiglio, che riunirà in un documento unico appunto i dati di circolazione e di proprietà degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei rimorchi ricadenti nel regime dei beni mobili registrati di cui al libro VI, titolo I, capo III, sezione I, del codice civile.

Cosa succede alle vecchie carte di circolazione?

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Il comma 1 dell'art 6 del dlgs n. 98/2017 dispone che, per quanto riguarda le carte di circolazione e i certificati di proprietà, rilasciati prima del primo gennaio 2020, anche in formato elettronico, restano validi, se però dovesse essere necessario provvedere alla loro nuova emissione, verranno sostituiti dal documento unico.

Quali dati conterrà il Duc

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Il Documento unico conterrà i seguenti dati:

  • dati tecnici del veicolo;
  • dati di intestazione del veicolo;
  • dati validati dal Pubblico registro automobilistico (PRA), relativi alla situazione giuridico-patrimoniale del veicolo;
  • dati relativi alla cessazione del veicolo dalla circolazione a seguito di demolizione o definitiva esportazione all'estero.
  • dati relativi alla presenza di privilegi e ipoteche, provvedimenti amministrativi e giudiziari che incidono sulla proprietà e disponibilità del veicolo, annotati presso il PRA e provvedimenti di fermo amministrativo.

Chi rilascerà il documento unico di circolazione e proprietà

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Competente al rilascio del Duc è il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Il documento certifica i dati in esso contenuto, ferma restando la responsabilità dell'Automobile club d'Italia (ACI) per quanto riguarda i dati relativi alla proprietà e alla locazione finanziaria dei veicoli, e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per quanto riguarda invece i dati dei veicoli.

Come richiedere il Duc

Chi vuole ottenere il Duc deve presentare istanza di rilascio in sede di prima immatricolazione, reimmatricolazione o aggiornamento dopo il trasferimento della proprietà del veicolo, corredata dalla relativa documentazione, tramite apposito modulo unificato definito con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentito l'ACI. Modello che è stato approvato con decreto direttoriale del Mit n. 72 del 13 marzo 2019 (sotto allegato).

L'istanza può essere presentata:

  • presso qualsiasi Sportello telematico dell'automobilista (STA), nelle ipotesi previste dal dPR n. 358/2000 che contiene il "Regolamento recante norme per la semplificazione del procedimento relativo all'immatricolazione, ai passaggi di proprietà e alla reimmatricolazione degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei rimorchi compresi gli Uffici dell'ACI in quanto STA;
  • presso l'Ufficio motorizzazione civile territorialmente competente, nei casi esclusi dal dPR n. 358/2000.

Le istanze e la documentazione allegata vengono quindi trasmesse dagli uffici che le ricevono per via telematica al Centro elaborazione dati presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (CED), che gestisce l'Archivio nazionale dei veicoli, il quale trasmette al PRA in via telematica, i dati relativi alla proprietà ed allo stato giuridico del veicolo, insieme alla documentazione in formato elettronico.

Il CED, verificata la congruenza dei dati ricevuti, ricorrendo anche alle procedure di validazione consentite dal sistema informativo del PRA, permette agli STA e agli UMC di stampare la carta di circolazione.

Gli uffici del PRA, se accertano irregolarità entro tre giorni lavorativi dal rilascio della carta di circolazione, ricusano l' iscrizione o la trascrizione e ne danno immediata comunicazione allo STA richiedente e all'UMC competente, per consentire loro di provvedere, tramite gli organi di polizia, al ritiro delle targhe e della carta di circolazione.

Con il Duc due bolli invece di quattro

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Con il Duc, grazie al fatto che riunirà due certificati, quello di proprietà e quello di circolazione, i bolli da pagare saranno due e non più quattro come accade oggi, con conseguente risparmio di spesa. Per le marche da bollo si dovranno pagare infatti 32 euro al posto dei 64 attuali, con un risparmio di 32 euro. Più bassa anche la tariffa PRA per la trascrizione all'ACI che da 27 euro scende a 20, con un risparmio di 7 euro. Un risparmio complessivo a veicolo di 39 euro.

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Scarica pdf Dlgs n. 98-2017

Foto: 123rf.com
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