Dal fee d'ingresso, alle royalties, ai canoni d'affitto per il locale, sino agli adempimenti burocratici, ecco quanto costa aprire un franchising
Avv. Marco Sicolo - Il franchising rappresenta una formula di grande successo nel mercato commerciale degli ultimi anni, perché consente di avviare un'attività con investimenti ridotti e rischi contenuti rispetto all'apertura di un negozio in totale autonomia.

Ma quanto costa aprire un franchising e quali sono le spese da sostenere per chi intende affiliarsi a un network di negozi di un marchio già affermato? Scopriamolo insieme.

Il fee d'ingresso e le royalties

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L'entry fee è la quota di entrata che l'affiliato paga all'azienda madre al momento della conclusione del contratto, come contropartita per il diritto di utilizzare il marchio e di ricevere know how e assistenza dalla casa madre.

Il fee consiste, quindi, in una quota fissa ed è richiesto dalla maggior parte delle aziende che propongono un franchising, anche se esistono delle eccezioni.

Le royalties, invece, rappresentano una spesa periodica e possono essere fisse o variabili. In sostanza, in virtù del contratto di franchising, l'affiliato deve riconoscere periodicamente, di solito con cadenza mensile, una quota fissa prestabilita o una somma corrispondente a una determinata percentuale del fatturato.

Queste due voci di costo rappresentano solo una parte delle spese da affrontare per avviare l'attività, ma se si vuole comprendere quanto costa aprire un franchising occorre tenere presente diversi altri aspetti, che esamineremo di seguito.

Canoni d'affitto e utenze

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La principale voce di costo da considerare quando si valuta l'avvio di un'attività in franchising è quella relativa ai locali in cui essa verrà svolta. Spesso, anzi, la disponibilità di un locale è una vera e propria condizione posta dal franchisor per esaminare la domanda di affiliazione dell'aspirante franchisee.

Se non si detiene la proprietà di un locale idoneo, pertanto, il canone di affitto rappresenterà la principale voce di spesa, comprensiva degli adempimenti fiscali e amministrativi per la registrazione del contratto.

Alter spese collegate a quella in esame sono i costi per un'eventuale ristrutturazione e quelli periodici relativi alle utenze (luce, telefono etc.).

I costi per la creazione di una società

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Un'altra spesa che potrebbe risultare di un certo peso è quella relativa alla creazione di un nuovo soggetto giuridico, cioè la società o ditta individuale che sarà parte vera e propria del contratto di affiliazione.

A tal proposito, vanno messi in conto anche i costi relativi alla registrazione presso la Camera di Commercio e quelli dei professionisti di cui eventualmente si chieda la consulenza.

Arredamento, prima fornitura e personale

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Parte dell'arredamento è talvolta fornita direttamente dalla casa madre, ma si tratta evidentemente di una spesa da non trascurare.

Lo stesso dicasi per computer e software, anche se gli applicativi indispensabili all'attività sono solitamente forniti direttamente dal franchisor.

Se si vendono beni al dettaglio, inoltre, bisogna considerare il costo della prima fornitura. In questo caso, se il contratto prevede la formula della fornitura in conto vendita, l'affiliato potrà contare sulla comodità della restituzione del materiale invenduto.

A seconda del tipo di attività, inoltre, può essere necessario acquistare determinati mezzi di trasporto (ad esempio per effettuare consegne) e assumere dipendenti, con tutti i costi che ne conseguono (stipendi, assicurazioni, previdenza).

D'altra parte, l'affiliante provvede di solito alla gestione delle campagne pubblicitarie, almeno a livello nazionale, e può fornire consulenza riguardo a convenienti formule di finanziamento per coprire i costi sopra esaminati.

Conclusioni: i costi per aprire un franchising

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In conclusione, se pure non è possibile fare un discorso generalizzato per tutti i franchising di differenti settori di mercato, è comunque certo che la formula dell'affiliazione commerciale permette un grande risparmio di costi nell'avvio dell'attività.

A seconda del settore di attività e della notorietà del marchio scelto, i costi possono lievitare anche su decine di migliaia di euro, ma in generale si può affermare che si può aprire un franchising anche con somme intorno ai 10.000 euro complessivi.

Di fondamentale importanza, però, è effettuare un'analisi preventiva dei costi e della potenziale redditività con un adeguato business plan.

In tal modo diventa più facile comparare le varie offerte di affiliazione e comprendere le reali potenzialità dell'attività da svolgere, con particolare attenzione alla propria zona di riferimento e alla concorrenza ivi presente.


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Foto: 123rf.com
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