Il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi. Gli operatori telefonici nei prossimi giorni saranno costretti a comunicare i rimborsi agli utenti che non hanno accettato le misure compensative per la fatturazione a 28 giorni

di Gabriella Lax - Il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi presentati dalle compagnie telefoniche Vodafone, Wind-3 e Fastweb contro le decisioni del Tar relative alle bollette telefoniche a 28 giorni. Ora manca solo la decisione su Tim che aveva fatto ricorso in un secondo momento.

Bollette a 28 giorni, il CdS boccia i ricorsi delle compagnie

Il Consiglio di Stato conferma la decisione del Tar che aveva stabilito la restituzione entro il 31 dicembre 2018, ma il ricorso delle compagnie aveva bloccato la procedura. Per effetto della decisione (di cui è stato pubblicato il dispositivo, sotto allegato) le società dovranno restituire i giorni illegittimamente erosi dal giugno 2017.

Sono stati circa 10 milioni i consumatori coinvolti nella vicenda delle bollette calcolate a 28 giorni e non a 30 dalle compagnie telefoniche.

La cifra del rimborso va da 30 a 50 euro per ogni utente.

I tre operatori quindi nei prossimi giorni saranno costretti a comunicare i rimborsi agli utenti che non hanno accettato le misure compensative (bonus, regali, giga in regalo, vedi anche Fatturazione a 28 giorni, i ristori alternativi).

Comunque il meccanismo di restituzione sarà quello della compensazione automatica con le fatturazioni future.

Le società telefoniche dovranno pagare anche una multa salata, anche se dimezzata. Il Consiglio di Stato ha respinto anche i ricorsi sulla multa, confermando il dimezzamento della sanzione fatta dal Tar rispetto alla richiesta iniziale di Agcom per 1 milione 160mila euro. La multa da pagare è ora di 580 mila euro.

Bollette a 28 giorni, Codacons: «Si apre la strada per i ricorsi»

In una nota Codacons commenta la decisione del Consiglio di Stato: «Si apre definitivamente la strada ai rimborsi diretti in favore degli utenti che - attraverso il meccanismo della compensazione dei giorni erosi con le fatturazioni future - dovrebbero ricevere un indennizzo quantificabile tra i 30 e i 50 euro ciascuno per le maggiori spese sostenute a causa dell'illegittima pratica delle bollette a 28 giorni». Le compagnie telefoniche, «come denunciato dal Codacons nei giorni scorsi - afferma il presidente Carlo Rienzi - stanno giocando d'anticipo offrendo ai propri clienti indennizzi sotto forma di minuti e traffico internet gratis, ma i consumatori devono prestare massima attenzione: tali offerte sono infatti a costo zero per le società della telefonia e potrebbero non compensare il credito vantato dagli utenti per le fatturazioni a 28 giorni».

Scarica pdf dispositivo sentenza Consiglio di Stato n. 4912/2019

Foto: 123rf.com
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