Dopo l'ok della Commissione affari costituzionali il ddl "taglia poltrone" passerà in aula al Senato e poi alla Camera a fine luglio. Le novità e il testo

di Annamaria Villafrate - Arriva l'ok della Commissione Affari costituzionali del Senato al disegno di legge costituzionale che dispone il taglio del numero dei parlamentari. Il testo del disegno di legge, già ribattezzato taglia poltrone, va a modificare gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione ed è il risultato di tre diversi disegni di legge poi unificati nel n. 215-515-805 B (sotto allegato).

Ora il ddl passa a Palazzo Madama che potrà approvare o respingere il disegno senza emendamenti, mentre per l'ok definitivo della Camera si andrà a fine luglio.

Vediamo meglio in cosa consiste la proposta del taglia poltrone e che cosa succede se non si raggiungono i 2/3:

Il taglio dei deputati

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L'art. 1 del decreto interviene sull'art. 56 della Costituzione tagliando da seicentotrenta a quattrocento il numero dei deputati e da dodici a otto quelli eletti nella circoscrizione estero.

Cambia anche la ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni che dopo la modifica si effettuerà "dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall'ultimo censimento generale della popolazione" non più per seicentodiciotto ma per trecentonovantadue "e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti."

Il taglio dei senatori

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L'art. 2 invece interviene sull'art. 57 della Costituzione riducendo il numero dei senatori da trecentoquindici a duecento e da sei a quattro quelli eletti nella circoscrizione estero.

Cambia anche il comma tre dell'articolo, stabilendo che nessuna Regione o Provincia Autonoma potrà avere un numero di senatori inferiore a tre.

Questa invece la formulazione del nuovo comma 4: "La ripartizione dei seggi tra le Regioni o le Province autonome, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, si effettua in proporzione alla loro popolazione, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti."

Non più di 5 i senatori a vita in carica

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Immutata la norma che prevede che gli ex presidenti della Repubblica siano senatori di diritto e a vita, mentre la disposizione che riguarda le nomine dei senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica precisa che "Il numero complessivo dei senatori in carica nominati dal Presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque."

Decorrenza del taglia poltrone

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Se il disegno di legge dovesse essere approvato con le maggioranze richieste per le leggi di riforma costituzionale, le nuove disposizioni, come prevede l'art. 4 decorreranno "dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale e comunque non prima che siano decorsi sessanta giorni dalla predetta data di entrata in vigore."

Se mancano i 2/3 si rischia il referendum confermativo

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Nel caso in cui Fratelli d'Italia e Forza Italia non dovessero sostenere il taglia poltrone portato avanti dal Governo, come nell'ultima votazione in commissione, il rischio è di non riuscire a raggiungere la maggioranza dei 2/3 in seconda votazione, che eviterebbe il referendum popolare confermativo previsto dall'art 138 della Costituzione.

Scarica pdf Disegno di legge costituzionale n. 214-515-805-B

Foto: 123rf.com
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