Come orientarsi nella scelta del proprio legale di fiducia: l'importanza del web, la prima consulenza, la preparazione dell'avvocato e la comprensione delle esigenze del cliente

Avv. Marco Sicolo - Quando c'è un problema da risolvere, è il momento di scegliere un buon avvocato. "Un avvocato incompetente può far rimandare un processo per mesi o anni. Uno bravo può farlo rimandare in eterno" scriveva Ernest Younger. E per trovare la soluzione giusta, occorre qualcuno che sappia conquistare la nostra fiducia e consigliarci la strada migliore da seguire. Ma come si fa a riconoscere un bravo avvocato?

Si tratta, evidentemente, di una scelta molto importante, perché darà inizio a una collaborazione che dovrà permetterci di soddisfare le nostre esigenze nel modo più efficace e nei tempi più brevi possibili.

Vediamo, allora, come riconoscere un buon avvocato da pochi, decisivi indizi:

Come orientarsi nella scelta dell'avvocato

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Il modo più consueto per selezionare il proprio legale di fiducia è quello di affidarsi ai consigli di amici, parenti e conoscenti che abbiano avuto precedenti esperienze, oppure scegliere un avvocato che goda di una certa fama, anche semplicemente per passaparola.

Oggigiorno, però, c'è anche la possibilità di conoscere i legali della nostra zona attraverso il web. Molti professionisti, infatti, scelgono di promuovere la propria attività attraverso annunci su Internet o anche creando dei veri e propri siti web per il proprio studio legale.

In questo modo, per il cliente è più facile reperire un avvocato che eserciti nella propria città e consultare, attraverso le varie sezioni del suo sito, quali siano le materie trattate dal suo studio e le sue specializzazioni.

L'empatia verso il cliente

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Ovviamente, il primo incontro nello studio di un avvocato ci permetterà di conoscerlo direttamente e di capire, magari anche al primo impatto, se si tratta del collaboratore giusto per le nostre esigenze.

In questo senso, avrà molta importanza la capacità di comprensione dimostrata dal professionista nei confronti del cliente e della situazione che questi sta vivendo.

L'empatia dell'avvocato, la sua capacità di immedesimarsi nel cliente e di prospettare una o più soluzioni possibili, sono tutti fattori che possono rendere proficua la collaborazione e che dimostrano la sua attitudine a "calarsi nella realtà" del cliente per valutare al meglio ogni aspetto del problema.

Le strategie adottate per affrontare un problema

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La prima consulenza con un avvocato (solitamente gratuita o soggetta a tariffa predeterminata) è l'occasione per farsi un'idea sul suo modo di operare.

In questa sede, infatti, il cliente può facilmente farsi un'idea sulla capacità di ragionare del professionista, sulle sue abilità di analisi, di deduzione logica e di ragionamento.

A grandi linee, si può dire che un buon avvocato è in grado di inquadrare correttamente la situazione, facendo attenzione ai dettagli ma senza perdersi nei particolari e usando le sue conoscenze giuridiche di pari passo a una buona dose di senso pratico.

Tutto questo dovrebbe facilmente portare alla programmazione di un efficace piano d'azione.

La gestione del cliente e dei propri impegni

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Altrettanto importante è la gestione della propria attività da parte del legale. In questo senso, il grado di disponibilità dimostrata al cliente può essere un ottimo indicatore.

Se il nostro avvocato ci dedica pochi minuti di ricevimento, o rimanda continuamente il nostro appuntamento, vuol dire che probabilmente non è in grado di organizzare e ottimizzare i propri impegni e preferisce privilegiare la quantità alla qualità: ma il cliente non vuole essere soltanto un numero.

Ovviamente, questa è solo un'indicazione di massima, che va verificata "dal vivo": se il colloquio con il legale dura solo pochi minuti, può anche darsi che per la sua esperienza e il suo intuito tanto basta per escogitare la soluzione giusta!

La preparazione giuridica e tecnologica

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Ultima, ma di certo non meno importante, la preparazione dell'avvocato. E non ci riferiamo soltanto alla conoscenza di leggi e regolamenti, ma anche alla confidenza e alla dimestichezza con concetti ricorrenti nella vita di tutti i giorni, dal settore finanziario a quello fiscale.

E non dimentichiamo le sue competenze informatiche: non è più tempo di fare gli snob verso le diavolerie tecnologiche, perché il processo telematico è ormai parte integrante della professione legale, e anche le comunicazioni con clienti, colleghi, aziende ed enti pubblici si svolgono spesso e volentieri per via telematica.


Foto: 123rf.com
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