Mentre si pensa all'innalzamento del tetto anagrafico da 45 a 50 anni per il riscatto delle laurea, non mancano i dubbi di incostituzionalità relativi alla norma
di Gabriella Lax - Pensioni e riscatto della laurea, il dibattito sul decreto sul reddito di cittadinanza e quota 100, approdato al Senato per la conversione, è in corso perché, se da un lato si ipotizza un innalzamento del tetto anagrafico per il riscatto dagli attuali 45 previsti fino a 50 anni, dall'altro, sono sempre più insistenti i dubbi di costituzionalità relativi alla norma.

Pensioni, riscatto laurea da 45 a 50 anni

A proposito delle pensioni e del riscatto della laurea, dal Movimento 5 Stelle sembrerebbe profilarsi l'innalzamento del tetto anagrafico per il riscatto agevolato della laurea dagli attuali 45 anni a 50 anni. Una modifica che troverebbe anche l'accordo della Lega, con un parterre di beneficiari ora limitato agli under 45, che verrebbe esteso fino a 50 anni. L'ipotesi potrebbe trovare il sostegno di altri gruppi parlamentari. Cambiamenti che sembrano dipendere dai fondi che potranno essere utilizzati.

Pensioni, riscatto laurea e dubbi di incostituzionalità

Ma c'è un altro dubbio che riguarda il riscatto della laurea, e non si tratta di un dubbio di poco conto, considerato che riguarda una possibile incostituzionalità della norma, come riferisce il Messaggero. Le nuove norme sul riscatto dei corsi di studio universitario, contenute nel decretone con le nuove norme su quota 100 e reddito, per i tecnici di Camera e Senato potrebbero essere incostituzionali. A creare dubbi è, in primis, il limite di 45 anni d'età (lo stesso sarebbe nel caso in cui si arrivasse a 50 anni) per poter usufruire del riscatto di laurea agevolato. Secondo i tecnici «le ragioni della diversità dei criteri di calcolo a seconda che il soggetto si trovi al di sotto o al di sopra di una certa soglia anagrafica», devono passare l'esame del principio costituzionale della parità di trattamento che, dunque, non dovrà essere violato. Ma non solo i criteri anagrafici motivi di dubbio. La norma, per come è stata pensata, rischia di impedire ai «soggetti che superino o abbiano superato il quarantacinquesimo anno di età di presentare la domanda di riscatto dei corsi di studio universitario, relativamente a periodi da valutare con il sistema contributivo».


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