Sempre più diffusi anche nel nostro Paese app o siti per conoscenza e scambi di comunicazioni riservati solamente ai residenti e vicini di casa

di Gabriella Lax - Quando si pensa ai social, l'idea è di riuscire ad essere in contatto con tutto il mondo, con gente lontana. In realtà i social possono essere dei perfetti mezzi per utilizzare al meglio le conoscenze più prossime, come nel caso dei vicini di casa. L'uso di social street o social di vicinato, si sta diffondendo anche nel nostro Paese.

Arrivano gli street social

Conoscere il vicinato, scambiare idee o opinioni, persino favori o cercando di essere collaborativi gli uni con gli altri. Questi gli obiettivi principali degli street social, che siano app o siti. Come riporta Italia Oggi, un felice esperimento è vicinimiei.it, una piattaforma creata da Giulia Buffa e Christian Vollmann e parte del gruppo europeo di social network di quartiere Good Hood GmbH che, fondato nel 2015, conta oggi più di un milione di utenti tra Germania, Francia e Spagna. Si tratta di un sito gratuito e disponibile su app ed ha la finalità di mettere in contatto gli abitanti del vicinato. A Milano è attiva in 100 quartieri, i fondatori vogliono portare la piattaforma anche a Torino e a Bologna.

Un'altra opzione è Nextdoor, che consente ai vicini di casa di far nascere community locali per migliorare la vita dei quartieri e renderli più sicuri. In Italia abbraccia più di 350 quartieri , mentre 30 mila persone utilizzano l'app.

Ed ancora Toctocdoor (solo sul sito), consente di dialogare online con gli abitanti della zona per sapere ciò che accade vicino a casa, condividere esperienze ed eventi.

A Bologna è nato un esperimento di street social su Facebook, "Residenti in Via Fondazza - Bologna", e poi diffuso in decine di città italiane per favorire le pratiche di buon vicinato, socializzare con chi vive nella propria strada per instaurare un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune e trarre quindi tutti i benefici derivanti da una maggiore interazione sociale.

Su una mappa interattiva si basa FirstLife, un social network civico, pensato per valorizzare le iniziative e i progetti locali degli attori pubblici e privati, progettato dal Dipartimento di Informatica dell'Università di Torino insieme alle associazioni, agli enti locali, ai cittadini e alle imprese di Torino. Riservata allo scambio di competenze, favori e piccoli lavori, sia gratuitamente sia dietro un compenso, tra chi risiede nella stessa zona è Croqqer.

Nata negli Usa, per i rapporti di buon vicinato, c'è Olio: abbiamo in casa degli alimenti che stanno per scadere? La piattaforma consente di metterli a disposizione dei nostri vicini, e darlo così a qualcuno che ne ha bisogno per cucinare. Infine, che si concentra sulla sicurezza del quartiere o della strada in cui si vive "NoRuba", che dà la possibilità agli iscritti di avvisare i vicini di strani movimenti e metterli in guardia in caso di possibili pericoli.

Come si entra a far parte del social street

Al sito vicinimiei.it possono accedere solo gli abitanti della zona: va inserito nome, cognome e indirizzo (i vicini possono vedere il nome, il cognome e il nome della strada), che sono poi verificati dal sito (per esempio grazie alla foto di un documento ufficiale. Per entrare nella community di Nextdoor della propria zona può scaricare l'app o visitare nextdoor.it e inserire il proprio indirizzo per localizzarsi e se il quartiere è già presente sulla piattaforma si può immediatamente effettuare la registrazione. Se Nextdoor non è ancora attivo nell'area, si può aprire il quartiere sul social network.


Foto: 123rf.com
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