In una recente pronuncia del Marzo scorso il Giudice di pace di Napoli ha accolto la domanda di un cittadino che aveva convenuto in giudizio la Figc (Federazione Italiana Gioco Calcio) chiedendone la condanna al risarcimento dei danni per aver introdotto, con la delibera del Consiglio Federale Figc del 13 Giugno 2005, un criterio di ripescaggio delle squadre di calcio del tutto irragionevole, illogico ed arbitrario che ha creato un'evidente disparità di trattamento tra squadre militanti in serie C e squadre militanti in serie A e B. Nella motivazione della Sentenza
si legge che, in conseguenza del comportamento illecito della Figc e dell'iscrizione del Napoli Soccer al campionato di serie C1, "l'attore è stato costretto ad assistere ad uno spettacolo calcistico indecoroso per la società e per la città". Continua il Giudice: "non sussiste alcun dubbio sulla specifica circostanza che il gioco praticato nella serie C1 è sicuramente di basso livello tecnico-tattico, laddove i calciatori tendono unicamente a "picchiare" gli avversari e molto spesso gli arbitri non ammoniscono nel timore di subire aggressioni, in particolare negli stadi, se così si possono definire, dei piccoli centri. Inoltre, dal momento che le partite della Napoli Soccer vengono trasmesse in esclusiva dall'emittente satellitare Sky, è facile vedere partite in cui i calciatori avversari peccano di protagonismo, accentuando l'agonismo a discapito del vero spettacolo del calcio, spezzando le trame di gioco con falli inutili, pericolosi e dannosi. Altra visione si può godere già nella serie B laddove gli allenatori sono più portati a far rispettare dai propri giocatori alcune fondamentali tattiche di gioco, assegnando ad ognuno di essi compiti specifici per il buon fine del risultato". Giudice di pace di Napoli, 25-27 Marzo 2006 (si ringrazia l'Avv. Angelo Pisani per aver segnalato la Sentenza e averne trasmesso il testo integrale)

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