Ok del CDM alla manovra e al decreto semplificazioni. Tra le previsioni del decreto "salva-scartoffie" anche la norma Bramini che tutela chi ha debiti verso le banche ma crediti verso lo Stato

di Valeria Zeppilli - La manovra economica del Governo è dovuta passare per una lunga serie di trattative ma, infine, è stata approvata dal Consiglio dei Ministri e inviata all'Europa. Ieri sera, infatti, l'esecutivo ha approvato il disegno di legge di bilancio 2019, il decreto fiscale collegato e il decreto semplificazioni, già ribattezzato "salva-scartoffie".

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La norma Bramini

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Tra le previsioni del decreto semplificazioni spicca la norma Bramini, che contiene un nuovo meccanismo di tutela dei cittadini che hanno dei debiti nei confronti delle banche ma vantano dei crediti nei confronti della pubblica amministrazione. Le loro case, se la norma dovesse essere confermata, saranno al riparo da aggressioni ingiustificate perché connesse a posizioni debitorie alle quali si potrebbe porre rimedio se solo i soldi che lo Stato deve ai cittadini interessati venissero sbloccati.

Sergio Bramini

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Il nome con il quale è chiamata la nuova norma deriva dalla storia di Sergio Bramini, l'imprenditore fallito e che ha perso la propria abitazione nonostante avesse un credito di 4 milioni di euro nei confronti dello Stato, la cui storia è balzata agli onori della cronaca qualche tempo fa.

Misure per lo sviluppo economico

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Oltre alla norma Bramini, il decreto contiene altre importanti misure per lo sviluppo economico.

Tra di esse ricordiamo la semplificazione per le imprese agro-alimentari, la riduzione di oneri per le imprese, lo snellimento delle procedure per la costituzione

di società di capitali, l'incentivazione all'utilizzo degli strumenti di notificazione telematica, delle norme che favoriscono la circolazione degli immobili oggetto di donazione, la realizzazione di una RC auto equa sul territorio e le esenzioni in materia di invenzioni dei ricercatori di università ed enti pubblici di ricerca.

Misure per il lavoro e la salute

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Altre rilevanti misure introdotte dal decreto salva-scartoffie riguardano il lavoro (CIGS per riorganizzazione o crisi aziendale, mobilità in deroga, riforma della governance dell'Anpal, abolizione del l.u.l. e semplificazioni del rapporto biennale del personale, del deposito dei contratti collettivi, della gestione separata e in materia di imprese dello spettacolo e di appalti) e la salute (ripiano della spesa farmaceutica, commissariamento delle Regioni in piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario e istituzione della Anagrafe nazionale vaccini e del fondo per la riduzione delle liste d'attesa).

Taglio sprechi politica

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Il decreto attua poi un taglio agli sprechi e ai costi della politica, ad esempio prevedendo il calcolo contributivo dei vitalizi derivanti da mandato elettivo regionale e il blocco del trasferimento dei fondi per i vitalizi alle Regioni che non ne prevedano l'abolizione.

Le altre misure

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Infine, il provvedimento contiene disposizioni che interessano Genova, le missioni internazionali di pace, le Ferrovie dello Stato e il fondo di garanzia FSC.

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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