Dopo le consultazioni AgID è al lavoro per predisporre un testo disciplinante il rilascio delle identità digitali per uso professionale

di Lucia Izzo - Il nuovo formato SPID assicura che presto vi sarà maggior chiarezza e sicurezza nelle comunicazioni tra Pubblica Amministrazione e professionisti: in tal modo avvocati, commercialistici e molti altri, nell'interfacciarsi ai servizi della P.A., avranno la possibilità di utilizzare lo strumento di identità digitale presentandosi con la loro qualifica professionale, agendo in qualità di professionisti e non semplicemente come un privato cittadino.


Si tratta del risultato che AgID (Agenzia per l'Italia Digitale) mira a ottenere creando apposite credenziali atte ad identificare i professionisti attraverso le credenziali SPID, ovvero il Sistema Pubblico di Identità Digitale che garantisce a tutti i cittadini e le imprese un accesso unico, sicuro e protetto ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione con un'unica Identità Digitale.


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SPID per i professionisti: le linee guida

Fino allo scorso 14 luglio 2018, l'AgID ha consentito ad amministrazione pubbliche, fornitori di software, Identity Provider e a tutti gli interessati di partecipare alla consultazione pubblica sulle Linee Guida per il rilascio delle identità digitali per uso professionale a cui devono attenersi i gestori di identità digitali del sistema SPID.

Nel dettaglio, queste linee guida si occupano di individuare le modalità che gli Identity Provider devono seguire per il rilascio delle identità per uso professionale, utili ad attestare l'appartenenza di una persona fisica ad un'organizzazione e/o la sua qualità di professionista.

Tuttavia, chiarisce l'Agid, le identità rilasciate non identificheranno lo status persona giuridica né l'appartenenza di un professionista a un determinato ordine professionale o altro elenco qualificato.

Da oltre due anni SPID consente agli utenti di accedere con un unico PIN ai servizi online di migliaia di pubbliche amministrazioni, tra cui INPS, Agenzia delle Entrate, Aci, Comuni, Regioni e Università. La crescita degli utilizzatori e delle amministrazioni coinvolte ha spinto a ipotizzare una diversificazione tra i tipi di SPID puntando proprio a crearne uno apposito per i professionisti.

Questo, infatti, potrebbe agevolare di molto i rapporti con la Pubblica Amministrazione che già ora riserva ai professionisti numerosi servizi digitali, si pensi ai numerosi portali di servizi telematici in materia di giustizia a cui possono accedere gli avvocati.

Il professionista sarà avvantaggiato da un'identità digitale "qualificata" che lo identificherà nell'accesso ai servizi (con un unico PIN) anche dal punto di vista professionale oltre che personale. Per vedere realizzato questo strumento, le cui implicazioni sono molteplici, bisognerà tuttavia attendere la predisposizione di un testo definitivo da parte di AgID dopo aver vagliato con attenzione le idee, i pareri e gli spunti espressi in sede di consultazione.

Verso uno SPID "europeo"

Questa novità assume maggior rilievo e interesse se si guarda al percorso che porterà al debutto europeo di SPID che diventerà "un'identità digitale europea". L'Italia, dopo la Germania, è stata il secondo paese europeo ad avviare il percorso per l'interoperabilità europea del proprio sistema di identità digitale e il primo a pre-notificare un sistema guidato dai privati.

Lo scorso 7 agosto, AgID ha comunicato l'invio alla Commissione europea della notifica del Sistema pubblico di Identità Digitale (SPID), invio che ha concluso il percorso previsto dal regolamento comunitario eIDAS, per il riconoscimento dell'identità digitale come strumento di accesso ai servizi digitali delle pubbliche amministrazioni degli Stati membri.



Foto: 123rf.com
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