Il "Pin" unico consentirà ad avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro altri professionisti, di utilizzare semplici credenziali per accedere, via web, ai servizi messi a disposizione dagli enti, presentandosi in tal modo con la propria qualifica professionale.
In tal modo la pubblica amministrazione, ma anche i privati, riconosceranno i professionisti che potranno qualificarsi come tali. Inoltre, questi potranno in tal modo anche accedere ad alcuni servizi riservati soltanto a chi possiede determinati requisiti.
Un ulteriore livello dello Spid per professionisti, invece, consentirà di attestare l'appartenenza del titolare a un'organizzazione.
Al fine di consentire ai soggetti giuridici di poter gestire attraverso un servizio in rete le identità digitale uso professionale per la persona giuridica rilasciate nell'ambito della propria organizzazione, il gestore di identità potrà fornire una utenza master.
Spid per professionisti a pagamento
Le linee guida stabiliscono anche che la regolazione del rapporto fra gestore di identità digitali e il soggetto che richiede identità digitale uso professionale dovrà essere "oggetto di contrattazione fra le parti".
Ciò significa che lo Spid per i professionisti sarà presumibilmente a pagamento, a differenza delle identità digitali che sinora sono state rilasciate gratuitamente ai cittadini dagli identity provider. Una soluzione che, tra l'altro, apparirebbe giustificata dall'approccio più orientato al business che caratterizza i professionisti, rispetto alla valenza sociale dello Spid attribuito ai cittadini.