Ancora nell'occhio del ciclone, il colosso di Menlo Park avrebbe fatto accordi con 60 produttori di smartphone e altri dispositivi mobili per consentire l'accesso ai dati personali di migliaia di utenti

di Gabriella Lax - Non si è ancora spenta l'eco di Cambridge Analytica che un nuovo scandalo è pronto ad investire Facebook. A riportare la notizia stavolta è il New York Times, secondo il quale, nella scalata per diventare il social dominante nel mondo, il colosso di Menlo Park avrebbe fatto accordi con 60 produttori di smartphone e altri dispositivi mobili per consentire l'accesso ai dati personali di migliaia di utenti senza consenso.

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Tra i partner incriminati ci sarebbero Amazon, BlackBerry, Apple, Microsoft e Samsung, altri colossi del web che, a partire dalle applicazioni di Facebook erano presenti sui telefonini. Si sarebbe trattato di offerte in grado di fornire a Facebook di espandere il suo raggio d'azione e, dall'altro, ai produttori di dispositivi di offrire ai fruitori funzionalità popolari del social network.

Ancora, secondo quanto riporta il quotidiano newyorchese, il popolare social ha consentito ai vari dispositivi di accedere ai dati degli amici degli utenti senza consenso, anche dopo aver dichiarato che non avrebbe più condiviso informazioni con estranei. Alcuni produttori di dispositivi hanno recuperato informazioni personali anche da amici degli utenti che ritenevano di aver vietato qualsiasi condivisione.

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