Approvato in via definitiva il decreto legislativo attuativo della riforma penale che allunga la lista dei reati procedibili a querela

di Marina Crisafi - Si amplia la procedibilità a querela di parte per tutta una serie di reati contro la persona e il patrimonio. Il Consiglio dei ministri infatti ha approvato oggi in via definitiva il decreto legislativo attuativo della riforma Orlando (n. 103/2017), nella parte relativa alla modifica della disciplina del regime di procedibilità per taluni reati.

Aumentano i reati a querela di parte

Il decreto amplia l'istituto della procedibilità a querela di parte, si legge nel comunicato appena diffuso dal Governo, "estendendola a quei reati contro la persona e contro il patrimonio che si caratterizzano essenzialmente per il valore privato dell'offesa o per il suo modesto valore offensivo, con l'obiettivo di migliorare l'efficienza del sistema penale, favorendo meccanismi di conciliazione per i reati di minore gravità, anche attraverso la collegata operatività dell'istituto della estinzione del reato per condotte riparatorie, che riguarda i reati procedibili a querela ma con querela rimettibile, e di conseguenza una maggiore efficacia dell'azione di punizione dei reati più gravi".

Solo querela per reati con pena pecuniaria o carcere fino a 4 anni

In particolare, diventano procedibili a querela "i reati contro la persona puniti con la sola pena pecuniaria o con la pena detentiva non superiore a quattro anni, con l'eccezione per il delitto di violenza privata, nonché per i reati contro il patrimonio previsti dal Codice penale".

Incapaci rimane procedibilità d'ufficio

Viene fatta salva, in ogni caso, la procedibilità d'ufficio qualora "la persona offesa sia incapace per età o per infermità, o ricorrano circostanze aggravanti a effetto speciale ovvero le circostanze aggravanti indicate all'articolo 339 c.p. o, in caso di reati contro il patrimonio, il danno arrecato alla persona offesa sia di rilevante gravità".

Meno aggravanti per i reati già procedibili a querela

Infine, scrive l'esecutivo, per i reati già procedibili a querela nell'ipotesi base, si riducono le circostanze aggravanti che comportano la procedibilità d'ufficio. In questo modo, si legge infine nella nota di palazzo Chigi, "le nuove norme fanno emergere e valorizzano anche l'interesse privato alla punizione del colpevole in un ambito connotato dall'offesa a beni strettamente individuali, collegandolo alla necessità di condizionare la repressione penale di un fatto, astrattamente offensivo, alla valutazione in concreto della sua gravità da parte della persona offesa".

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Foto: 123rf.com
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