I racconti giuridici di nonna Norma e nonno MassiMario ovvero le sentenze raccontate a un bambino: il caso del cliente cacciato dallo studio dell'avvocato
Ecco la seconda puntata della rubrica "I racconti giuridici di nonna Norma e nonno MassiMario", due anziani avvocati ancora in attività che cercano di insegnare il diritto al nipotino Cavillo, attraverso brevi racconti narrati come favole.

Nel racconto di oggi, nonno Massimario dovrà spiegare al piccolo Cavillo, la recente sentenza della Corte di Cassazione n. 10508/2018 la quale ha affermato che commette il reato di violazione di domicilio il cliente che invitato dall'avvocato ad uscire dallo studio rimanga sull'uscio continuando a sbraitare contro il difensore.

Attenzione: lo studio professionale di un avvocato, ma anche quello di un altro professionista, sono considerati "private dimore".

Buona lettura!

Nonno MassiMario e il cliente non gradito dall'avvocato

CAVILLO: "Ciao nonno MassiMARIO che c'è stasera per cena?"

Nonno MassiMARIO: "Nonna NORMA ha preparato la pizza margherita, che ti piace tanto".

CAVILLO: "Wow buonissima". Prima di cenare mi racconti uno dei tuoi racconti giuridici?"

Nonno MassiMARIO: "Certo che si; oggi ti racconto la storia che è capitata ad un mio collega, cioè un avvocato come me.

Allora un giorno un mio collega riceve la visita di un suo cliente molto arrabbiato che ha cominciato a minacciarlo e ad intimidirlo. L'avvocato, infastidito da ciò e non riuscendo a far ragionare il suo cliente, lo ha invitato ad accomodarsi fuori dalla porta".

CAVILLO: "Nonno, e poi cosa è successo?"

Nonno MassiMARIO: "Dunque, nonostante l'avvocato avesse più volte invitato il suo cliente ad andare via, per tutta risposta, continuava a restare sull'uscio della porta continuando ad aggredire verbalmente il suo legale.
Questo comportamento e' sbagliato e chi si comporta in questo modo commette il reato di violazione di domicilio

e violenza privata".

CAVILLO: "Nonno cosa significa violenza privata e violazione di domicilio?"

Nonno MassiMARIO: "Allora CAVILLO commette il reato di violenza privata (art. 610 c.p.) una persona che con violenza o minaccia costringe qualcuno a fare, tollerare od omettere qualche cosa. Commette, invece, il reato di violazione di domicilio(art. 614 c.p.) chi si introduce o si trattiene nell'abitazione altrui o in altro luogo di privata dimora contro la volontà di chi ha il diritto di escluderlo oppure si introduce clandestinamente o con l'inganno".

CAVILLO: "Scusa nonno ma lo studio di un avvocato è considerata una casa?"

Nonno MassiMARIO: "Tecnicamente si dice che lo studio professionale è equiparabile a privata dimora, perché non e' aperto indiscriminatamente al pubblico" (Cassazione sentenza n. 5797 del 2018).

CAVILLO: "Adesso ho capito nonno, grazie anche oggi ho imparato qualcosa. Ma chi ha detto questo?"

Nonno MassiMARIO: "A dirlo è stata la nostra Corte di Cassazione (sentenza n.10508 del 2018) un giorno ti porterò a vederla".

CAVILLO: "Evviva!!!"

Nonno MassiMARIO: "Adesso vai a lavarti le mani che la nonna ha appena sfornato la pizza margherita".


Leggi anche: Sostare sul pianerottolo dello studio dell'avvocato contro la sua volontà è reato

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